(ANSA) – NUOVA DELHI, 27 NOV – Dopo lunghe ore di trattative e tensione, il governo centrale indiano, che sinora aveva proibito la manifestazione nazionale dei contadini, con la motivazione delle misure anti Covid, alla fine di un lungo braccio di ferro, li ha autorizzati ad entrare a Delhi nel primo pomeriggio di oggi, ora locale. Il governo della capitale, che aveva negato alla polizia il permesso di trasferire le centinaia di manifestanti fermati nel frattempo, in nove stadi della città, ha salutato la decisione con soddisfazione. "È una manifestazione pacifica, impedirla significa ledere un diritto costituzionale", si legge in un comunicato. All’inizio della mattina, per la seconda giornata consecutiva, attorno alla frontiera con lo stato dell’Haryana, a nord della capitale, ai due posti di frontiera di Singhu e Tikri si era creato il caos. Per fermare i contadini, che aderiscono alla protesta nazionale contro la riforma del settore agrario all’alba di oggi la polizia ha di nuovo sparato gas lacrimogeni e cannoni d’acqua, mentre alcuni manifestanti rispondevano, distruggendo le recinzioni e tirando pietre e sassi. Il traffico dei pendolari è rimasto nel caos per ore: le reti televisive hanno mostrato immagini di code interminabili di vetture e camion fermi lungo le autostrade a nord della capitale. Sulla linea blu della metropolitana sette stazioni sono rimaste chiuse per tutta la mattina, mentre i treni viaggiavano solo nella direzione in uscita. La manifestazione è indetta dalle associazioni nazionali dei contadini che chiedono di cancellare la riforma del settore agrario approvata dal governo centrale lo scorso settembre. (ANSA).
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