(ANSA) – NEW DELHI, 01 OTT – “Chi ha distrutto la Babri Masjid? Un terremoto? La moschea di Ayodhya si demolì da sola?”: sono gli interrogativi più frequenti che si inseguono su twitter dopo che un tribunale speciale di Lucknow ha scagionato gli accusati per l’assalto al luogo di culto musulmano raso al suolo 28 anni fa, il 6 dicembre del 1992. La demolizione diede il via a violenze antimusulmane che portarono alla morte di quasi 2000 persone e divenne il trampolino di lancio per il successo crescente della destra induista. Alcuni dei 32 sopravvissuti su 47 imputati d’inizio processo sono leader di primo piano del Bjp, come l’ex vice premier Lal Khrisna Advani, MM Joshi e Uma Bharti. Nel 2019 una sentenza definitiva della Corte Suprema ha messo fine alla disputa decennale sulla proprietà del terreno e lo ha assegnato agli indù: il 5 agosto scorso, il premier Narendra Modi ha posato la prima pietra del tempio indù che sarà costruito al posto della moschea, una delle promesse elettorali chiave del suo partito. (ANSA).
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