Tagli alle dotazioni organiche e demansionamenti, deroghe indiscriminate alle ore di riposo giornaliero e settimanale e no agli 85 euro medi di aumento promessi dopo nove anni di congelamento contrattuale.
Sono questi alcuni dei motivi dello sciopero nazionale degli infermieri e di tutti i professionisti del comparto sanità in programma venerdì 23 febbraio, giornata in cui potrebbero verificarsi disagi negli ospedali.
«Il sindacato Nursing Up degli infermieri italiani – ha dichiarato ieri ai microfoni di Etv la dirigente nazionale Monica Trombetta – non è assolutamente d’accordo con il contratto che si sta andando a firmare perché riteniamo inaccettabile l’aumento medio di 85 euro per tutti gli operatori della sanità: non c’è nessun aumento di indennità, non c’è riconoscimento della nostra professione e delle nostre responsabilità».
