Avevano sempre pagato regolarmente le bollette all’amministratore di condominio. Inevitabile, quindi, lo sconcerto quando si sono visti tagliare luce e gas. Sorpresa che si è trasformata in autentico shock quando hanno scoperto che non c’era alcun errore e che avevano bollette arretrate non pagate per migliaia di euro.Una situazione che accomuna centinaia di famiglie residenti in una quarantina – e forse più – di palazzi di Como, Maslianico e Cernobbio, tutti gestiti da un unico
professionista. L’amministratore, secondo le prime informazioni, avrebbe fatto “sparire” una somma vicina ai 2 milioni di euro.L’indagine è alle battute iniziali. Sicuramente, però, in Procura a Como sono stati presentati numerosi esposti. Le denunce sono state raggruppate in un unico fascicolo, affidato al sostituto procuratore Antonio Nalesso. Al momento, non è certo il numero dei condomìni coinvolti.L’elenco comprenderebbe oltre 40 palazzi, molti dei quali tra Maslianico e Cernobbio, cui si aggiungerebbero edifici di Ponte Chiasso, Tavernola e Sagnino. L’amministratore, secondo quanto emerso finora, già da 3 anni avrebbe incassato regolarmente i soldi destinati al pagamento di spese e bollette senza poi saldare i conti, rimasti scoperti. La situazione è venuta alla luce gradualmente, quando i residenti di numerosi palazzi del capoluogo e dei paesi limitrofi si sono visti interrompere l’erogazione di luce, gas o acqua. Il professionista finito al centro della bufera è una donna comasca il cui studio al momento è chiuso. Complessivamente, secondo una prima stima che potrebbe anche essere rivista al rialzo, l’ammanco totale sarebbe di circa 2 milioni. E ora decine di famiglie si trovano perciò alle prese con debiti di svariate migliaia di euro.«Nel nostro condominio siamo in 10 famiglie – denuncia una donna – e dobbiamo sborsare complessivamente oltre 50mila euro. È una situazione assurda, in un momento in cui si fa già fatica a sostenere le spese ordinarie».Mario Luppi, sindaco di Maslianico, conferma a sua volta l’esistenza del problema, pur non conoscendo ancora i dettagli. «Sono stato contattato da un gruppo di cittadini che ha scoperto di avere bollette arretrate per l’acqua – dice – Si parla anche di 2 o 3 anni di spese non pagate. Mi hanno chiesto di poter pagare a rate e l’amministrazione, naturalmente, vista la situazione, ha accettato. Le bollette dell’acqua, però, sono il danno minore, per quanto significativo. Le spese maggiori riguardano luce, gas e gasolio. È una situazione delicata». Nella maggior parte dei casi, i cittadini non sospettavano nulla. E chi ha avuto qualche dubbio è stato sempre rassicurato dallo stesso amministratore. Secondo i primi accertamenti, sembra che la professionista sia riuscita a nascondere la situazione ai suoi clienti e a evitare l’interruzione dei servizi appellandosi alla crisi economica per giustificare alle società il ritardo nel pagamento. Inoltre, la donna avrebbe cambiato periodicamente i fornitori di luce e gas dei palazzi amministrati, in modo da non incorrere nel blocco delle erogazioni e avere comunque luce e gas. I residenti, usufruendo regolarmente dei servizi, non hanno dunque sospettato in alcun modo il presunto inganno.
Anna Campaniello
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