Ha raccontato ai carabinieri della stazione di Como e del Nucleo operativo e radiomobile di essere stato minacciato pesantemente (con l’intimidazione di una pistola), per ottenere la consegna di 30mila euro. Soldi in contanti che avrebbero dovuto essere consegnati «entro mezz’ora», altrimenti «la prima a pagare» sarebbe stata la sorella della presunta vittima.Arresto in pieno giorno, a Ponte Chiasso, da parte dei carabinieri di Como. In manette, in flagranza di reato e ora accusato di tentata estorsione, è finito un 56enne residente in Canton Ticino, a Mendrisio, in località Capolago.L’epilogo è giunto dopo una denuncia presentata – nella mattinata di martedì – da un comasco di 62 anni. All’origine del dissidio tra i due ci sarebbe stato, anni fa, un investimento immobiliare tra Milano e Genova.Un affare da 3 milioni di euro che avrebbe dovuto fruttare, a fronte di un investimento di 10mila euro chiesto all’uomo residente in Svizzera, un utile (enorme, visto l’investimento) di 300mila euro. Ovviamente, verrebbe da dire, le cose non sarebbero andate come prospettato. Da qui sarebbero nati i dissidi tra le parti, non solo i due fin qui citati ma anche altri soci.Il comasco – presunta vittima – ha però raccontato ai carabinieri che nel corso degli anni, e in svariati modi, il 56enne sarebbe stato aiutato economicamente, anche grazie ad una società che organizzava eventi in Svizzera.Il denunciante avrebbe riferito di aver messo sul piatto dell’amico circa 250mila euro. Ma tanto, a suo dire, non sarebbe bastato per sanare quella ferita primordiale. L’epilogo nelle scorse ore: l’uomo residente in Ticino avrebbe nuovamente preteso – in contanti – 30mila euro, minacciando di morte la sorella della vittima e inviando foto con in pugno una pistola. Il comasco a questo punto, spaventato, si sarebbe presentato dai carabinieri per raccontare l’accaduto. Il passaggio di consegne del contante è poi stato organizzato a Ponte Chiasso. Ma prima che i soldi potessero passare di mano, i militari sono comparsi sulla scena arrestando il sospettato per tentata estorsione.I fatti sono stati riferiti al pm di turno in Procura a Como, il dottor Antonio Nalesso. Nelle prossime ore l’uomo finito nei guai verrà sentito dal giudice delle indagini preliminari. In quella occasione potrà raccontare la sua versione di quanto accaduto lungo il Confine.
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