Mercoledì 7 luglio a Villa Erba, nel corso del Lake Como Film Festival, verrà proiettato il film di Luchino Visconti “Senso”. Protagonista Alida Valli.E in prima fila, se accetteranno l’invito del direttoreAlberto Cano,ci saranno anche tutti i componenti del consiglio comunale. «Nessun intento polemico – dice il direttore – ma così potranno ammirare l’attrice, la sua bravura e magari riflettere». Su cosa è facile intuirlo. In città infatti, ormai da diversi giorni, imperversa la polemica sulla mancata intitolazione proprio ad Alida Valli di un segmento della passeggiata sul lungo lago.Una settimana fa il consiglio comunale di Como ha infatti bocciato con un “no” trasversale, che ha spaccato maggioranza e opposizione, la proposta di Fratelli d’Italia di intitolare all’attrice Alida Valli, nel centenario della nascita, il lungolago fra Tempio Voltiano e Monumento ai Caduti. L’iniziativa, va ricordato, è stata bocciata con 16 voti contrari (Lista Rapinese, lista Landriscina, Forza Italia, Lega, Movimento 5 Stelle, Civitas) e 10 a favore in modo bipartisan (Fratelli d’Italia, Pd e Scelta Civica).«È un peccato – ha detto Alberto Cano – Si tratta di una figura nota in tutto il mondo. E inoltre lei stessa era sempre contentissima quando tornava a Como. Ricordo le interviste in cui parlava, ad esempio, dell’emozione di recitare al Politeama. Noi non possiamo che promuovere la cultura e il ricordo, nessun intento politico». Alida Valli era nata a Pola nel 1921 ma arrivò a Como nel 1929 a 8 anni. «Ero e rimango fortemente convinta che un’artista come Alida Valli meritasse l’intitolazione proposta. Il consiglio comunale si è però espresso in altro modo e dunque bisogna prenderne atto», aggiunge l’assessore alla Cultura del Comune di Como, Livia Cioffi. Adesso se a Palazzo Cernezzi ci dovesse comunque ancora essere la volontà di trovare una soluzione a questo strano pasticcio, si potrebbe seguire un’altra via. La proposta di intitolazione di strade e vie rientra nelle competenze dell’assessoreFrancesco Pettignanoche sarebbe ben disposto a portare in giunta «una richiesta simile, con i requisiti necessari, magari in arrivo da un’associazione o con una raccolta di firme a corredo», dice l’assessore. A lui dunque la possibilità di portare una delibera ad hoc in giunta.
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