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Ippocastano e writer, un matrimonio complicato

prima richiesta, è ritornato mestamente al punto di partenza.Parrebbe un classico esempio di burocrazia elefantiaca anche se non tutto sembra perduto. Già lunedì potrebbero esserci novità. Ecco cosa è accaduto. «Visto lo stato in cui si presenta oggi il muro confinante con la nostra ditta a ridosso del parcheggio dell’Ippocastano, abbiamo contattato il Comune – fanno sapere dalla “Idrosanitaria” – per organizzare un concorso e far dipingere il muro. Volevamo anche creare eventi (esibizioni di bmx, musica) da programmare durante l’inaugurazione del muro».E così il 30 gennaio l’idea viene illustrata – via mail – a Maurizio Ghioldi, dirigente del settore sport e politiche giovanili. Il 19 febbraio i promotori presentano di persona il progetto, che piace. Dopo diversi solleciti arriva un nuovo incontro, il 18 aprile, in cui viene spiegato che «un concorso pubblico per dipingere il muro è complicato». E così il Comune, viene detto, potrebbe occuparsi delle manifestazioni lasciando il resto alla “Idrosanitaria” .Successivamente, il 2 maggio, un ulteriore incontro sembra confermare l’interessamento.Il tempo scorre fino al primo colpo di scena. Il 3 maggio dal Comune viene spiegato che la zona è soggetta a tutela paesaggistica e che quindi è necessario fare un procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica. Lo stupore per il ritardo con il quale viene comunicata una simile notizia non frena i promotori. «Contattiamo un professionista, spiegando come intendevamo realizzare il piano». Ma subentrano ulteriori difficoltà tecnico-procedurali non emerse in precedenza. «Scriviamo una mail dove comunichiamo il disappunto per esserci ritrovati al punto di partenza e ci viene detto che si può cercare di far arrivare il piano in giunta». Ma si tratta di un’informazione imprecisa.«Una simile decisione non può essere di competenza della giunta», dice il vicesindaco Silvia Magni. Da agosto, data dell’ultimo scambio di messaggi, le comunicazioni si interrompono fino al 10 ottobre. Quando da Palazzo Cernezzi si fa capire che l’unica strada percorribile è presentare domanda alla commissione paesaggio perché in giunta l’idea non troverebbe accoglimento. La stanchezza ha preso il sopravvento. E siamo ormai a fine ottobre. «In effetti c’è stato qualche difetto di comunicazione – interviene il vicesindaco Silvia Magni – Ribadiamo però la nostra massima apertura verso i privati. Anzi, domani mi informerò sullo stato della documentazione presentata e verificherò che cosa manca. Inviterò i promotori a completare il piano che poi potrà andare in commissione paesaggio. L’idea ci piace. Rimettiamo in moto la collaborazione che si è purtroppo arrestata».

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