Islam e proteste, la Lega torna su via Pino
La Lega Nord di Como torna sulla storica battaglia di via Domenico Pino: la chiusura dell’ex moschea, oggi centro culturale islamico. Sabato prossimo la sezione di Como del Carroccio organizza un presidio in via Napoleona, a due passi dall’uscita di via Domenico Pino. In linea d’aria, a pochi metri da quei locali più volte al centro delle cronache cittadine.Fra il 2004 e il 2005 il ministro dell’Interno, Beppe Pisanu, ordinò l’espulsione di tre esponenti di spicco della comunità islamica di via Pino a causa delle prediche a favore della guerra santa. Vennero rimpatriati l’imam della moschea di Camerlata, Abou Ayoub e l’ex imam Ben Hassine Snoussi, già indagato nel 2001 (poi prosciolto) perché ritenuto mandante di un pestaggio ai danni di un connazionale indicato come informatore della polizia italiana. Nel settembre 2005 venne espulso anche il tunisino Litayem Amor Ben Chedli, vicepresidente e tesoriere dell’associazione culturale islamica. Anch’egli, sostenevano le autorità italiane, non aveva mai preso le distanze dagli estremisti islamici.Nei primi anni Duemila la Lega Nord organizzò cortei, presidi e manifestazioni per chiedere la chiusura della moschea di via Pino. E la chiusura arrivò nel 2006, per ragioni edilizie e urbanistiche: in quel punto della città il piano regolatore non prevedeva un luogo di culto. Alcuni anni dopo l’associazione musulmana di via Pino ha riaperto i locali, ristrutturati, inaugurando un centro culturale islamico che, tecnicamente, non è un luogo di culto.Sabato, la Lega Nord tornerà a chiedere la chiusura dei locali con un presidio in via Napoleona, alle 15.30.
Tratto daEspansione TV