(ANSA) – ROMA, 1 APR – Gli italiani si adattano e dopo il Dpcm dell’11 marzo restano a casa. Ma non tutti: in oltre il 40% dei casi indagati da Isfort, Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti, attraverso lo studio “Audimob – Stili e comportamenti di mobilità degli italiani”, gli italiani hanno continuato a muoversi ogni giorno per lavoro o per ragioni di necessità. E questa percentuale non comprende quanti sono usciti di casa solo per prendere un po’ d’aria, passeggiare o fare attività motoria. In tempi di pandemia, diminuiscono molto gli spostamenti più lunghi, ma allo stesso tempo si riscopre il tragitto breve a piedi nel quartiere per fare la spesa o per altre necessità. “Nei primi 15 giorni post-Dpcm – spiega Isfort – si è registrato un calo consistente del tasso di mobilità in senso stretto, che nella media nazionale si è quasi dimezzato scendendo dall’80% al 43%. In sostanza, il 37% in meno della popolazione ha effettuato in giornata spostamenti con mezzi motorizzati, in bicicletta o a piedi.
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