Diportisti del Lario preoccupati per le verifiche troppo fiscali
La psicosi da redditometro sbarca sul Lario. O meglio, vi naviga. Se, infatti, un po’ tutti in Italia si interrogano sui possibili usi di questa sorta di “Grande Fratello” che pare essere il Redditometro, i comaschi ne sperimentano l’applicazione pratica. Da appassionati di lago e diportisti della domenica sono infatti giunte in queste ore in redazione segnalazioni chiare.Nelle scorse domeniche gli uomini delle fiamme gialle hanno avvicinato, fermato e controllato diverse barche e barchette
che solcano il Lago di Como. Controlli sui salvagenti? Sulle dotazioni di bordo e i documenti del motore o dello scafo? Verifiche di routine? Non solo.Le domande di rito, riportate con un certo stupore da alcuni diportisti anche domenica scorsa, erano infatti essenzialmente tre: «È sua la barca?», «Quando l’ha comperata?», «Quanto l’ha pagata?». Domande da Redditometro, insomma, per verificare se i proprietari siano in grado di sostenere tale spesa.Eppure, chi se ne intende dice che sul Lario navigherebbe una e una sola barca da 1 milione di euro. Chissà, forse un mito, perché nessuno pare l’abbia mai vista, nemmeno da lontano. Gli esperti affermano che sono qualche decina le barche sopra i 100mila euro e che le altre sono, appunto, barchette. Roba che costa come uno scooter, al massimo come un’auto nuova ma di media categoria. Addirittura, le barche da 5 o 10mila euro sono tante, la stragrande maggioranza, basta guardarle con un occhio un minimo esperto.Scafi del 1990, quindi con quasi 25 anni sulle spalle, o anche più datati. E non importa se il nome è blasonato. Cranchi? Un 27 piedi nuovo viene via per circa 80mila euro, usati se ne trovano su Internet anche a 35-40 mila. E se il modello è un po’ più vecchio, Cranchi o Gobbi oppure Airon Marine che sia, bastano 20 o anche 15mila euro o meno. Vero, una barca in qualche maniera poi costa anche come mantenimento: ormeggio, rimessaggio, manutenzione e benzina sono tutte voci di spesa obbligate.Saranno le voci allarmistiche sul Redditometro o altro, sta di fatto che anche quest’anno l’occhio della guardia di finanza si allunga sul Lago di Como. Potrebbe non essere così, ma la sensazione resta. I controlli alle barche ormeggiate all’Isola Comacina, che in molti segnalano essere stati effettuati le scorse domeniche, ne sarebbero la conferma.Anche se le barche “da ricchi”, a quanto pare, sarebbero da altre parti, di solito al mare; magari intestate a società, probabilmente ormeggiate in Croazia, in Francia, in Grecia. Oppure, su laghi come il Garda dove le barche da cinque zeri sembrano essere molto più presenti che sul Lario.
G.Civ.
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