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La coca della ’ndrangheta passava dal centro storico di Cantù

L’inchiesta  La Dda di Reggio Calabria ordina l’arresto di 28 persone. Tra loro anche un 46enne di Lomazzo, accusato però soltanto di aver ceduto dosi di drogaL’organizzatore dello spaccio era un 29enne nato a Colonia ma residente nella città brianzolaUna palazzina nel centro storico di Cantù, in via Stoppani, era uno dei punti nevralgici di un traffico internazionale di stupefacenti gestito da uomini delle cosche ’ndranghetiste di San Luca, Bovalino e Africo. Nella città brianzola abitavano infatti, Sandro Bruzzaniti, 29 anni, nato in Germania a Colonia e ufficialmente residente ad Africo (Reggio Calabria), e Mario Francesco Mollica, 39 anni, anch’egli di Africo, detto il “chimico”.Bruzzaniti e Mollica sono due delle 28 personearrestate ieri mattina su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Secondo i magistrati, facevano parte di un gruppo mafioso alla cui testa era Bruno Pizzata, 53 anni, boss legato alla cosca di ’ndrangheta Pelle di San Luca.Tra i fermati anche un comasco, Carlo Ferrara, 46 anni, residente a Lomazzo ma originario di Napoli, accusato di spaccio ma non di associazione mafiosa. A un altro dei fermati, Domenico Curingia, 64 anni, sono stati contestati numerosi episodi di spaccio avvenuti a Cucciago.Le indagini della Dda di Reggio si sono intrecciate con quelle della Dda di Milano, che sempre ieri hanno portato all’arresto di 53 persone accusate di traffico internazionale di droga e di associazione mafiosa. Il trait d’union delle due inchieste è proprio Pizzata, subentrato nel luglio del 2010 – dopo la prima retata dell’inchiesta “Crimine” – ad Alessandro Manno nel ruolo di capo della ’ndrangheta a Pioltello. Esponente di spicco delle famiglie di San Luca, Pizzata si trasferì a Milano nel mese di ottobre di due anni fa proprio per prendere in mano il traffico di droga gestito dalle ’ndrine lombarde.Nelle 658 pagine dell’ordinanza di arresto firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Reggio Calabria, Massimo Minniti, emerge il ruolo di organizzatore del traffico di stupefacenti svolto da Sandro Bruzzaniti, il quale facendo base a Cantù si spostava in Italia e all’estero per rifornire di droga i suoi uomini.

Dario Campione

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