Categories: Politica

La Democrazia Cristiana ha scelto i vertici locali

Rinasce la Democrazia Cristiana anche sul Lario. Ieri mattina all’hotel Palace sul lungolago sono stati scelti i vertici provinciali e cittadini alla presenza del delegato nazionale Luigi Baruffi, già deputato della Dc e del Partito popolare.Le cariche sociali elette sono Vincenzo Graziani, ex comandante della polizia locale di Como, nominato segretario cittadino e Luigi Bottone , già consigliere comunale dell’Udc a Como, quale segretario provinciale .Il presidente provinciale è Maurizio Cantelmo, il presidente cittadino, Edi Visconti entrambi avvocati del Foro di Como, e il vicesegretario cittadino Giorgio Cavadini.«Vogliamo una politica nuova – ha commentato Luigi Bottone ai microfoni di Etv – Ma su valori antichi. Una politica differente dallo scontro e dagli insulti. Alla fine oggi il cittadino vota di pancia, sull’onda di uno slogan, ma si perdono alcuni obiettivi importanti. Le promesse roboanti della campagna elettorale vengono disattese. Gli obiettivi, anche i più banali, non vengono mai raggiunti. Noi vogliamo cambiare, ricordandoci delle nostre radici», ha concluso Bottone.Sulla stessa linea la prima dichiarazione di Vincenzo Graziani, che nel recente passato ha fatto parte anche della segreteria del sindaco di Como Mario Landriscina.«Ripartiamo dai valori cristiani, dalla politica sociale del Cristianesimo – ha detto – Noi siamo cresciuti tutti negli oratori, ma ci siamo scordati quello che ci hanno insegnato. Stiamo andando verso strade che non sono le nostre».Al tavolo del direttivo, ieri anche il sindaco di Casnate con Bernate, Fabio Bulgheroni.Baruffi, intanto pensa già alle elezioni politiche.«Si tratta del nostro primo importante traguardo – ha detto – Oggi non sappiamo quando l’Italia verrà chiamata al voto, ma visto il clima nazionale attuale, potrebbe essere anche ben prima della fine della legislatura. Dobbiamo farci trovare pronti per questo appuntamento».«Ci appelliamo a tutti gli italiani, politici e non politici che sono democristiani – ha aggiunto Luigi Baruffi – ma che oggi militano o votano per altri schieramenti. Abbiamo un governo che non governa. A di là delle simpatie per uno o per l’altro vicepresidente, l’esecutivo evita di fare quello per cui è stato eletto. Ci sono due realtà troppo diverse alla guida, come Lega e Cinquestelle. Sono rimaste unite un anno per il fascino del potere, ma questo non può durare ancora a lungo».

Redazione

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