(m.rap.) In una nota diffusa ieri sul recente articolo dedicato alla presentazione della nuova stagione del Como, il centro coordinamento dei Como Club esprime “sconcerto”, parla di “cattiverie” e “accuse gratuite” da parte nostra, relativamente alla gestione della società.Al coordinamento, il cui pensiero peraltro non è detto rispecchi quello di tutti i tifosi incondizionatamente, mi sento però di dire: ci siamo limitati a fotografare una situazione oggettiva. È del tutto evidente
che la loro visione può e probabilmente deve essere “di parte”. La stessa definizione di supporter implica infatti un’adesione totale e spesso acritica a una causa.L’importante è, però, che venga sempre dal cuore e non da suggeritori più o meno interessati. Per il bene del Como stesso, invece, il nostro ruolo non è quello di suonare sempre e comunque la fanfara, ma prendere atto anche delle situazioni critiche, prima che peggiorino. Solo per fare un esempio, ricordo che alla presentazione del signor Ciuccariello come nuovo patron azzurro, anni fa, vi furono scene di giubilo degne di un ritorno in serie A.Nonostante questo, il nostro giornale imbastì un’inchiesta che alzò il velo su situazioni a dir poco imbarazzanti.A ciascuno il suo ruolo, dunque, senza alcun tipo di acrimonia.Sempre e comunque per il bene di una squadra entrata a pieno titolo nella storia della città, che merita ben più di quanto ha oggi. Sotto tutti i punti di vista.
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