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La lettera di Forza Italia a Landriscina. «Via dalla giunta, non siamo cortigiani»

Una lunghissima premessa a una conclusione “aperta”. Dentro cui sono state disseminate considerazioni politicamente pesanti.La lettera che Forza Italia ha spedito venerdì sera al sindaco di Como, Mario Landriscina, non si discosta da un modello già visto in passato. È un atto d’accusa, certo. Ma dai toni sfumati. Sancisce uno strappo con in mano però ago e filo. Gli azzurri sono pronti a ricucire, insomma, sempre che qualcosa cambi.Un qualcosa che rimane tuttavia inespresso. O soltanto abbozzato. Laddove si parla di «una difficoltà oggettiva di organizzazione ed incisività all’interno di una struttura complessa quale è l’amministrazione comunale».Lo strappo, si diceva. C’è e arriva nelle ultime tre righe: «riteniamo di continuare motivatamente e lealmente a sostenere la Sua Giunta senza però la nostra delegazione, almeno fino a quando non si stabiliranno dei punti fermi ed imprescindibili di metodi ed azioni condivise tra tutti». Forza Italia se ne va dalla giunta ma rimane in maggioranza. E nel frattempo chiede di cambiare «metodi e azioni».La decisione di ritirare gli assessori è stata presa dal gruppo consiliare e dai dirigenti azzurri all’apice di uno scontro interno al centrodestra non più sostenibile. Questo almeno sostengono i diretti protagonisti: «Non capiamo come le piccole ambizioni personali o di “potere” possano essere costantemente madri di polemiche sterili, inutili e sciocche di cui faremmo volentieri e di cui, soprattutto, farebbero volentieri senza i nostri cittadini», si legge nella lettera. Il riferimento è molto chiaro e non circoscritto alla sola vicenda della commissione sicurezza.L’attacco è ad alcuni assessori accusati di eccessivo protagonismo. Prime fra tutti la leghista Alessandra Locatelli e la civica Elena Negretti.«Continuiamo a ritenere la Politica quell’ambito che ha l’onore di mantenere il fondamentale ruolo di guida per i cittadini e non, viceversa, quello di rincorrere il singolo problema quotidiano da utilizzarsi come strumento di raccolta del consenso – dice Forza Italia al sindaco – Continuiamo, in altre parole, a credere che il nostro ruolo debba guardare ad una azione amministrativa rivolta al futuro della nostra città e non esclusivamente concentrata sulla raccolta dell’effimero consenso figlio delle difficoltà che i nostri concittadini vivono quotidianamente su plurimi aspetti».La distanza con la Lega, in particolare, sembra accentuarsi molto. Almeno nell’analisi che viene condotta quando si guarda al destino dell’Italia: «Non ci siamo candidati e non siamo stati eletti per contribuire, anche noi ed in salsa nostrana, ad un perdurante e preoccupante declino del Paese. Declino che non vogliamo coinvolga anche la nostra Città».Forza Italia marca una distanza. Traccia un solco profondissimo, soprattutto quando sottolinea di volere sottrarsi alla «nuova moda politica concentrata sui “click”, sui videomessaggi, sugli annunci via Web». E chiede di cambiare registro. Sollecita «al comandante di turno», ovvero direttamente al sindaco, uno «scatto in avanti».E, soprattutto, un modo diverso di amministrare. «è tempo che chi ha o chi si sente investito di responsabilità nei confronti della Città pensi ai Cittadini e non alle prossime elezioni», scrive Forza Italia. Perché diversamente, si rischia di «cadere nell’irrilevanza amministrativa».Di qui la scelta di ritirare la propria delegazione in giunta. «Riteniamo di essere una compagine consiliare non cortigiana, mossa da passione ed esperienze e che vorrebbe essere di supporto vero». Come dire: non alziamo la mano a comando. Soldati sì, ma non ciecamente fedeli.

Redazione

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