La piscina di Muggiò chiusa è una ferita aperta per gli sportivi comaschi costretti ormai da 5 mesi ad allenarsi in altri impianti della provincia se non addirittura a spingersi in Svizzera. Sono oltre mille infatti i ragazzi e i bambini che devono vagare da una vasca all’altra per poter nuotare.Dopo numerose riunioni tra amministrazione comunale e Federazione Italiana Nuoto si attende il via libera alla bozza di convenzione. Martedì sera intanto in diretta su Etv – sollecitato dai telespettatori – è intervenuto anche il sindaco di Como Mario Landriscina, che ha chiarito come l’iter sia complicato e quale sia l’ostacolo principale, ossia il tempo. «È un cerchio non semplice da chiudere. Non si tratta in questo caso di mancanza di risorse ma proprio della tempistica. In questo frangente infatti tutti i soggetti coinvolti devono essere d’accordo e i progetti che la Fin (Federazione italiana nuoto) vuole perseguire per mettere a norma l’impianto devono essere certificati dal Settore opere pubbliche, che dovrà dare l’assenso ai piani sia dal punto di vista economico che degli interventi da compiere. Solo allora si potrà arrivare a una risoluzione definitiva del problema», ha infatti ammesso il primo cittadino. L’impianto – è noto – necessita infatti di una serie di lavori. Si attende dunque la definizione di tutti questi passaggi per poter avviare i lavori e poter dare una data di riapertura agli atleti del territorio.
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