Categories: Cultura e spettacoli

La Porta della rana del Duomo di Como, tra storia e leggenda

Sabato 13 ottobre 2018  ore 10.30 al Duomo di Como, davanti alla “Porta della Rana” e in caso di cattivo tempo nella Chiesa di San Giacomo appuntamento con “La Porta della Rana. Una storia complicata” raccontata da:Fabio Cani(storia  architettura),monsignor Guido Calvi(narrazione  teologia),Mario Longatti(iconografia  mitologia),Mirko Moizi(scultura  arte) eGerardo Monizza.

L’evento è prodotto e realizzato daNodoLibriin collaborazione con ilCapitolo della Cattedrale di Comoe l’Università Popolare Como(nel ventennale delle attività) e conwww.jsc15.it(magazine online del territorio lariano).

Ecco un’anticipazione dell’appuntamento.

La Porta della Rana: Storia e leggenda.

Nel 1507 i Rodari scolpiscono la Porta settentrionale del Duomo di Como. È opera di una bottega di artisti attiva in Diocesi di Como. La Porta è ricca di figure che conducono, dal basso (con Le metamorfosi tratte da Ovidio) in alto, fino al trionfo dell’Assunta. È ricca di segni, cartigli e significati non tutti chiariti.

Tante sono le figure di santi, angeli, mostri e animali immaginari, ma – tra tutti – si fissa – nella tradizione locale – la forma a bassorilievo di una rana: in alto, a sinistra del portale, tra cornucopie, grifoni e farfalle.

La Porta, a un certo punto, prende il nome di Porta della Rana. Con mille congetture s’è cercato di trovare spiegazione al nome. C’è chi dice che il lago sia arrivato fin lì (durante un’esondazione) o che la rana (simbolo anche della metamorfosi) indichi all’uomo la trasformazione necessaria, la spinta al cambiamento.Si è pure pensato al segno di partenza verso un tesoro nascosto e un canonico ticinese ha ottenuto il permesso (1852) di scavare nei pressi. Inutilmente.Dall’Ottocento si cita nelle guide turistiche e si fotografa. Nel 1811 il Ciceri nella sua “selva di notizie”, riguardanti il Duomo, loda la bellezza del “ranocchio”, ma non parla di “porta della rana”, che invece è citata come tale, nel 1896, da don Santo Monti (La Cattedrale di Como).Dal 1912 la rana è senza testa (colpita dal martello di un uomo impazzito).Tuttavia, ottiene grande successo ed è per questo levigatissima. Soprattutto piace ai turisti, che la cercano e l’accarezzano, ma non sanno perché.

Info: Gerardo Monizza 392.1532531

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