La riflessionedi Mario Guidotti
in tutte le aree urbane, ma di piazze e vie centralissime, come documentato dal reportage per il lettore.Ci piacerebbe non attaccare con la solita tiritera di colpe e responsabilità, ma temiamo che nessuno sia esente. Non lo è il cittadino. Dal cretino di turno che deturpa i muri con improbabili murales, credendosi Keith Haring, al maleducato che non raccoglie i prodotti biologici della sua bestiola (a volte cani grandi come cavalli), fino allo sciatto che getta mozziconi, chewing gum e ogni altra porcheria, tanto qualcuno la raccoglierà.Ma non è esente da colpe neppure l’amministrazione comunale. Perché è inutile cercare idee fantascientifiche per migliorare la città, se non si lavora sul quotidiano. Cioè se non si levano da centralissime strade erbacce che sembrano sequoie giganti. Se davanti alle Ferrovie Nord non si ripulisce un’aiuola microscopica diventata ormai un immondezzaio. Se si presidia giustamente il lungolago dal passaggio di camion, ma non si vieta che a venti metri da lì vi siano parcheggiate auto in tripla fila per andare a fare la spesa.Questo rende la città inguardabile. E in certi momenti invivibile. È su queste piccole quotidiane inefficienze e nequizie che l’amministrazione rischia di alienarsi quel consenso e quella simpatia che altre decisioni sembrano invece averle assegnato.Ma poiché non vogliamo scaricare sempre su altri le colpe, né tantomeno le soluzioni, per uscire dal guado proponiamo una vera e propria condivisione di compiti.Tu, amministrazione comunale, fa’ la tua parte, che vuol dire: fuori dagli uffici operatori ecologici, giardinieri, vigili, tesi invece ad un costante miglioramento del territorio. E noi cittadini faremo la nostra. Ripuliamo muri, aiuole, strade come faremmo, e in effetti già facciamo, a casa nostra, nei cortili dei nostri palazzi. Perché è Como il nostro cortile più bello e amato. Spazio pubblico vuol dire nostro, non di chissà chi.E chiudiamo con una proposta, anzi una propostona. Visti i tempi magri, perché non esentare o alleggerire da imposte comunali (Imu, Tares, Tarsu, addizionali e altre diavolerie) i cittadini che si rendono disponibili a lavorare per la città?In fondo, perché pagare per un servizio che do io? Sembra una provocazione?Ma neanche poi tanto.
Il primo Papa nordamericano nasconde una passione che sa di mare e spezie: un piatto…
Acciaroli è uno di quei luoghi che sembrano usciti da una cartolina: barchette colorate che…
Arrampicato sulle pendici verdi dei Monti del Partenio, Summonte è uno di quei borghi che…
Una catena di supermercati, simbolo della spesa economica in Italia, chiude definitivamente i battenti dopo…
Dai dati trapela che Como non subisce il fenomeno dell'overtourism e ha saputo reinventarsi per…
San Marco di Castellabate è uno di quei luoghi che, appena ci metti piede, ti…