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La rapina del secolo in A9: in due davanti al giudice

Fissata la data dell’udienza preliminare. Contestato anche il tentato omicidio

È l’ora del giudizio per la rapina del secolo lungo la A9, all’altezza dello svincolo di Turate.

Compariranno davanti al giudice di Como, Ferdinando Buatier de Mongeot, il prossimo 11 dicembre, i due arrestati, ritenuti di essere i capi delle due “colonne” di malviventi che, armati di kalashnikov assaltarono i blindati della Battistolli, scappando con un bottino da oltre 10 milioni di euro tra oro e contanti. Un colpo clamoroso, che andò in scena la mattina dell’8 aprile 2013.

È statainfatti fissata per quella data l’udienza preliminare di fronte al gup, dove verrà discussa la richiesta di rinvio a giudizio della Procura cittadina che indagò su quella clamorosa rapina (pm Antonio Nalesso).

La banda era composta da una ventina di uomini divisi in due colonne principali, una proveniente dalla Puglia e una più locale. In aula finiranno, come detto, i due personaggi maggiormente di spicco del gruppo, ovvero Giuseppe Dinardi, 51 anni, residente a Cologno Monzese e detenuto al Bassone, e Antonio Agresti, 43 anni, residente ad Andria e detenuto in Puglia. Rimangono ancora aperte e in indagine le posizioni di molti altri presunti partecipi al colpo, che fruttò 249 chili in lingotti per un controvalore di 9.677.000 euro, ma anche di 1.382.000 euro in contanti, 710 euro in valuta estera e 524.790 euro in oreficeria varia. Per un totale di oltre undici milioni di euro (11.584.500 per la precisione).Pesanti le accuse contestate dal pm: oltre alla rapina, anche il tentato omicidio dei sei uomini dei furgoni portavalori della Battistolli che vennero assaltati con 57 colpi di kalashnikov, oltre al furto dei mezzi che servirono per bloccare l’autostrada e compiere il colpo (cinque auto, cinque camion e un escavatore), ma anche l’interruzione del pubblico servizio (l’autostrada A9 venne chiusa per ore), il danneggiamento (dei camion dati alle fiamme e del guardrail che fu segato per fuggire dall’autostrada dopo il colpo), la detenzione illegale di armi e la ricettazione.

M.Pv.

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