La possibile rinascita di Ponte Chiasso ha richiamato più di 100 persone. Riunite giovedì sera nella sala dell’oratorio per provare a capire come il loro quartiere potrebbe essere trasformato dai progetti di recupero – ancora in fase preliminare, va precisato – delle aree ex Lechler ed ex Albarelli. Tanti i dubbi e le perplessità che però hanno anche lasciato spazio alla speranza di veder rifiorire un quartiere ormai degradato. «Ponte Chiasso potrebbe non essere più così brutto in futuro. La proposta del Comune c’è e ha aspetti validi. Ora toccherà ai proprietari delle aree pronunciarsi e ai residenti capire come affrontare la sfida», ha detto il fondatore e presidente dell’assemblea di zona, Marco Colzani.E infatti gli abitanti hanno ascoltato, osservato le slide di presentazione e fatto domande all’assessore all’Urbanistica Marco Butti e ai progettisti che hanno cercato di chiarire come cambierà la zona.Ma tra documenti, numeri e dettagli tecnici, in tanti hanno espresso dei dubbi. Soprattutto sulla viabilità che potrebbe collassare, se non ridisegnata, con i nuovi insediamenti. Sono infatti previste quattro “scatole” – come sono state definite – ovvero strutture commerciali tra i 2.500 e i 3.000 metri quadrati di superficie che dovrebbero accogliere attività non alimentari, ad eccezione di un punto vendita nell’ex area Lechler.
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