Più di sette incidenti al chilometro. È questo il triste primato che vanta la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga. Un record che la trasforma, suo malgrado, nella strada extraurbana più pericolosa d’Italia. Questo collegamento viene da sempre molto utilizzato dai comaschi che la percorrono, ad esempio, per raggiunge la Valtellina e le località sciistiche.
I dati emergono dalla mappa dell’Aci sugli incidenti stradali che analizza la situazione con riferimento al 2017. E la SS36 con i suoi 7,6 incidenti al chilometro si piazza davanti alla SS 31 in Sardegna (7,5 incidenti/km) e alla SS 296 della Scafa, che collega l’aeroporto di Roma Fiumicino a Ostia (6,0 incidenti/km). In graduatoria c’è posto, spostandosi invece sui collegamenti autostradali lombardi anche per la A8 Milano Varese: in questo caso si parla di 6,28 incidenti al chilometro.
A livello globale va detto che in Italia 7 incidenti su 10 avvengono sulle strade urbane, 3 su quelle extraurbane. Sono in aumentano gli incidenti in autostrada (+0,4%), diminuiscono sulle altre tipologie di strada (-0,7% extraurbane, -0,5% urbane). Sulle strade extraurbane principali aumentano i morti (+7,4%) e calano i feriti (-1,6%). Sono questi i dati essenziali che emergono dalla “Localizzazione degli incidenti stradali 2017”, lo studio, realizzato dall’Aci, che analizza i 36.560 incidenti (1.228 mortali), 1.359 decessi e 58.967 feriti, avvenuti su circa 55mila chilometri di strade italiane. Prendendo come riferimento l’anno 2010, gli incidenti sono diminuiti del 22%, i morti del 17,8%. Rispetto al 2016, invece, gli incidenti sono calati dell’1% e i decessi cresciuti del 7,4% (94 in più). Le autostrade urbane risultano quelle con la maggiore densità di incidenti a causa degli elevati flussi di traffico e della pluralità di mezzi diversi.
Tornando alla rete extraurbana della provincia di Como risultano significativi anche altri numeri: nel 2017 il 70,42% degli incidenti ha coinvolto autovetture (ben 2064 casi), a seguire il 12,90% ha colpito motociclisti (ben 378 casi), poi nel 5,70% a farne le spese son stati veicoli commerciali e industriali. Sul fronte dei decessi, nel 2017, se ne sono purtroppo dovuti contare 22 in provincia.
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