La Svizzera riparte, ma resta l’obbligo di mascherine e distanziamento

La Svizzera riparte, ma resta l’obbligo di mascherine e distanziamento

La Svizzera, lentamente, riapre. La strategia improntata alla massima prudenza, adottata dal Consiglio federale, entrerà in essere da oggi.Con determinate restrizioni, infatti, saranno di nuovo consentite maggiori aperture e attività. La situazione resta fragile, ma secondo il Consiglio federale il rischio è sostenibile.Sarà comunque sempre obbligatorio indossare la mascherina e mantenere la distanza necessaria. Il numero dei ricoveri sta risalendo ma a un ritmo relativamente lento rispetto a quello dei contagi e la vaccinazione delle persone a rischio procede bene. Da qui, la valutazione del Consiglio federale che ha tenuto conto anche delle conseguenze economiche e sociali dei provvedimenti, in particolare per i giovani. Ovviamente, a seconda dell’evoluzione della situazione negli ospedali, c’è il rischio che gli allentamenti debbano essere revocati.Ecco quanto previsto: da oggi bar e ristoranti potranno riaprire le loro terrazze, a condizione che siano rispettate regole quali l’obbligo di consumare stando seduti e d’indossare la mascherina finché non arrivano le consumazioni, la limitazione a quattro ospiti al massimo per tavolo, l’obbligo di registrare i dati di contatto di tutti gli avventori e di mantenere una distanza di 1,5 metri fra i tavoli o di installare tra essi pareti divisorie. Le discoteche e i locali da ballo resteranno invece chiusi. Poiché con queste regole molte strutture della ristorazione non potranno coprire i costi d’esercizio, il settore gastronomico continuerà a fruire di aiuti finanziari.Le strutture ricreative e del tempo libero potranno riaprire i loro spazi interni analogamente ai negozi e ai musei. Saranno così integralmente riaperti anche i giardini zoologici e botanici. Gli spazi interni dei centri wellness e balneari dovranno invece restare chiusi. Maggiore libertà ci sarà anche per le manifestazioni in presenza di pubblico, con un massimo di 100 persone all’aperto e 50 al chiuso.

Sul fronte dell’educazione l’insegnamento in presenza è di nuovo consentito anche al di fuori della scuola dell’obbligo e del livello secondario, cioè in particolare nelle scuole universitarie e nei corsi per adulti. La partecipazione è limitata a 50 persone e a un terzo della capienza dei locali e vanno rispettati l’obbligo della mascherina e del distanziamento. Sul fronte lavorativo, i dipendenti delle aziende che dispongono di un piano di test e che offrono a chi è presente in sede almeno un test alla settimana sono esentati dalla quarantena dei contatti durante l’esercizio dell’attività professionale.Infine, sul fronte sanitario il Dipartimento federale dell’interno è stato incaricato di studiare in dettaglio, in collaborazione con il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca e il Dipartimento federale delle finanze, in quale forma la Confederazione possa rafforzare la produzione e lo sviluppo in Svizzera di medicamenti rilevanti per il trattamento della Covid-19, inclusi i vaccini.Sarà infine valutato l’impatto delle nuove regole sulla pandemia.