Ci sono i segni delle mani di vandali, ma anche delle intemperie. L’area della Ticosa è strategica per lo sviluppo della città, sia lungo l’asse esterno della tangenziale, sia in proiezione interna, verso le mura.
Non riesce però a uscire dalla sua condizione di zona degradata, di ferita aperta per Como.Così, tra un laghetto di acqua putrida, che si è formato nello scavo della bonifica, a pochi metri dai palazzi di via Grandi, i vetri rotti e i muri anneriti della Santarella, teatro di un incendio provocato accidentalmente dagli stessi disperati che vi trovano rifugio, si fa strada anche il degrado di interventi recentissimi.Nell’ultima opera di pulizia e disboscamento della zona, promossa dal Comune di Como, sono state messi dei teli verdi sulla recinzione che dà verso la Santarella. Sono stati posizionati dei grigliati, reti da cantiere, come ulteriore barriera alla zona. Il vento delle ultime settimane ha strappato i teli e divelto le reti, ora in equilibrio precario, con buona pace dei pedoni che camminano sui marciapiedi.La zona prospiciente all’ex Santarella è una discarica di bottiglie di superalcolici. Chi frequenta la zona, tra venerdì e sabato sera, spiega di aver notato dei giovani “fare il pieno” di vodka, rum o whisky, direttamente dalle bottiglie comprate nei supermercati, prima di entrare nei locali. Il degrado richiama degrado, la chiamano la teoria delle “finestre rotte”.
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