Il Lago di Como è una delle principali regioni turistiche italiane per la sua unicità di ambiente e cultura. L’attuale livello di conoscenze non permette però di coglierne le reali dinamiche, né tanto meno di organizzare e di pianificare il territorio in senso sostenibile, sia in ottica ecologica che socio-economica.È questa la convinzione che ha spintoGiuseppe Muti, docente dell’Università dell’Insubria, a organizzare due seminari aperti al pubblico in programma domani, 28 aprile, e il 12 maggio (dalle 15 su piattaforma Uninsubria) per indagare la “regionalizzazione turistica” e la “territorializzazione turistica” delle province lariane.Il seminario di domani propone uno sguardo nuovo sui flussi turistici ufficiali e, soprattutto, su quelli non rilevati, volto anche a individuare alcune criticità in fatto di pianificazione e sostenibilità.Il turismo sostenibile, infatti, dovrebbe svolgersi in parchi e aree protette, che però sono del tutto inesistenti sui laghi dell’Insubria.Il secondo seminario ricostruisce in chiave critica la storia turistica del Lago di Como e delle sue immagini diffuse in tutto il mondo dal romanticismo.Ieri come oggi, infatti, il movimento romantico è legato a doppio filo ai paesaggi lariani. Dal turismo pionieristico dell’Ottocento, fino a quello di massa. I seminari si svolgono nell’ambito del corso di laurea in “Storia e storie del mondo contemporaneo”, in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, sezione di Varese.
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