Landriscina: «Non guardo alla politica ma alla città»

Landriscina: «Non guardo alla politica ma alla città»

«Le alleanze vanno e vengono, l’ho imparato bene in questi anni e me ne curo il giusto. C’è poi la maleducazione, ma anche in questo caso è inutile perdere tempo. A me preme la città e solo sulle risposte che mi arrivano da Como e dai suoi cittadini prenderò la decisione finale. E le risposte che ho sono buone. So quello che è stato fatto e cosa si può ancora dare».Ovviamente il sindaco di Como Mario Landriscina si riferisce alla sua possibile, e sempre più probabile ricandidatura, nonostante il clima difficile tra le forze “amiche”. C’è chi ha dimostrato un tiepido interesse per un secondo mandato (la Lega). Anche se non ufficialmente, il partito di Fratelli d’Italia si è sostanzialmente poi defilato. E Forza Italia ha addirittura rotto ogni ponte in maniera verbalmente violenta, attraverso le parole del commissario provinciale del partito.Mauro Caprani ha infatti attaccato in modo frontale nei giorni scorsi il sindaco e ha ribadito: «Basta con i profili civici. Queste persone della società civile non hanno nulla a che fare con il governo di un Comune».Ma Landriscina guarda oltre. «In maggioranza facciano pure le loro riflessioni, io agirò e prenderò le decisioni indipendentemente da loro e seguendo solo la mia testa. Ho capito che devo guardare al mio orizzonte senza curarmi troppo degli altri, anche perché ho constatato come sia facile anche per chi inizia un percorso dalla tua parte, cambiare poi rotta, perdersi», aggiunge sempre il primo cittadino.Il riferimento, pur senza fare nomi e cognomi, è chiaro e rimanda agli ultimi anni di mandato molto travagliati con i componenti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia che spesso sarebbero potuti apparire, a un occhio distratto e non ben informato sulla realtà comasca, come esponenti di schieramenti politici seduti sui banchi dell’opposizione.«Entro poco, nelle prossime settimane, la lista civica (Insieme per Landriscina), deciderà cosa fare. Ci sono tante persone che hanno voglia di andare avanti e che hanno molto da dare e quindi entro breve scioglieranno la loro riserva e altrettanto farò io». Ma da chi si farà accompagnare, se decidesse di ritentare la scalata a Palazzo Cernezzi? «Il problema è un altro. La città è viva e lancia segnali. Io guardo principalmente a questo aspetto e a quanto il nostro operato sia andato nella direzione di soddisfare le necessità dei comaschi e della collettività – spiega il sindaco Landriscina – Solo la loro approvazione sarà capace di guidare la mia scelta su una ricandidatura. Ecco perché, lo ribadisco, non do troppa importanza alla politica intesa come quell’atteggiamento fatto di tatticismi, discussioni segrete e altro. A ognuno la propria riflessione, a me la mia, che sarà guidata solo da questi criteri». La riserva sul Landriscina bis non è comunque stata sciolta, anche se ormai il tempo sembra essere agli sgoccioli. La prossima primavera appare, in base al particolare calendario della politica, ancora un’era lontana per lanciare adesso una candidatura. Ora bisognerà capire se la tensione che ormai si sta alimentando giorno dopo giorno nel centrodestra porterà a un definitivo chiarimento in tempi brevi oppure bisognerà attendere ancora a lungo.