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L’Asst Lariana: consumo di droga già prima dei 14 anni

Le prime esperienze di consumo di sostanze stupefacenti avvengono già in preadolescenza, anche prima dei 14 anni. Un dato che aumenta il rischio «di sfociare nella dipendenza o anche di sviluppare psicopatologie», come sottolineano dall’Asst Lariana. Un allarme rilanciato in concomitanza con i dati sempre più preoccupanti della piaga dello spaccio a Como, nella zona dei Giardini a lago.Nelle ultime settimane, le forze dell’ordine hanno effettuato arresti e interventi a ripetizione. Spesso, in occasione di blitz, gli spacciatori sono stati trovati con clienti giovanissimi, anche minorenni.Il direttore dell’unità operativa dipendenze dell’Asst Lariana, Raffaela Olandese, conferma il problema. «L’età di prima assunzione si è abbassata ormai da qualche anno e le prime esperienze di consumo di cannabis, cannabinoidi sintetici o sostanze stimolanti possono avvenire in preadolescenza, anche prima dei 14 anni, con una tendenza sempre più evidente di policonsumo», spiega l’esperta comasca. L’approccio sempre più precoce agli stupefacenti espone i ragazzini a rischi concreti. «Questa situazione – spiega Olandese – porta ad un alto rischio di evoluzione verso il consumo di altre sostanze e di una franca patologia di dipendenza. Altro rischio è l’attivazione di importanti psicopatologie associate di cui abbiamo sempre più evidenza, considerando i danni che le droghe possono causare a un cervello giovane che non ha ancora completato la sua maturazione».Tra gli utenti che si sono presentati volontariamente al Sert per curare una dipendenza, nei primi sei mesi dell’anno il 7,1% avevano dai 15 ai 24 anni, in leggero aumento rispetto al 6,3% dello stesso periodo del 2016.I consumatori segnalati ai servizi dalla Prefettura perché trovati in possesso di droga sono per la maggior parte giovani. «Nel primo semestre 2017 sono stati 76, il 36,5% sotto i 19 anni e il 51,3% tra i 20 e i 24 anni – spiega Raffaela Olandese – Nel 2016 erano stati 62, il 45% under 19 e il 43,5% da 20 a 24 anni».L’ultimo dato riguarda i tossicodipendenti assistiti dal Sert in carcere. «Nei primi sei mesi del 2017 solo il 7,9% è rappresentato da giovani di età inferiore ai 24 anni e il dato è in diminuzione», precisa la responsabile dell’unità operativa.«La piaga del consumo giovanile di sostanze stupefacenti non è legata solo alla popolazione scolastica ma è più trasversale – conclude Raffaela Olandese – come trasversale appare anche la diffusione sul territorio tra la città e il resto della provincia. Il fenomeno è correlato soprattutto ai contesti di ritrovo e aggregazione del mondo giovanile e ad aggravare la situazione c’è spesso anche un elevato consumo di alcolici».

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