Per l’ex assessore all’Urbanistica di Como, Lorenzo Spallino, i prossimi eventi natalizi di Como dovranno essere più rispettosi dell’ambiente. Un altro ex assessore, Bruno Magatti, ha chiesto invece a gran voce dei correttivi, fino a fermare tutte le auto di chi viene da fuori per non fare soffocare la convalle.Il tema del Natale del futuro, a Como, con tutti i suoi eventi, continua a essere un tema caldissimo di discussione.Da tempo Alessandro Rapinese, capogruppo di Rapinese Sindaco, ha fatto una battaglia anche di maggior chiarezza da parte di chi organizza, da 26 anni, le manifestazioni di Natale.«Abbiamo votato una mozione in consiglio comunale su questo argomento – dice Rapinese – Io chiedo di vedere tutta la documentazione, fattura per fattura. Credo che l’errore principale che è stato fatto, anche nell’ultimo bando, sia aver dato poteri infiniti a chi organizza. Si spacca il capello in quattro su mille questioni e poi, per Natale, c’è un unici soggetto padrone di fare quello che vuole. Di decidere su chi deve esporre al mercatino e chi no, non si capisce con quale criterio. L’organizzatore non può avere più potere del consiglio comunale. Como deve essere amministrata da un sindaco votato dal popolo e da una giunta anche durante il periodo di Natale. Invece si crea questa situazione paradossale, in cui il Comune di Como cede pieni poteri a chi gestisce l’evento».Rapinese dà alcune indicazioni per il nuovo bando.«Si deve spacchettare l’evento su più associazioni, coinvolgere il volontariato, fare anche della beneficenza verso i più deboli. Cosa che non avviene mai – dice Rapinese – L’evento sarà un po’ meno bello? Può darsi, ma a Como, a Natale è sempre arrivata tanta gente. D’estate non ci sono i Balocchi, ma vengono migliaia di turisti. La città manterrà tutto il suo fascino. Arrivo ora da Monaco, che da sempre fa mercatini di grande successo, anche senza illuminare i palazzi», conclude.Per Giuseppe Doria, presidente del Circolo culturale Willy Brandt, è arrivato il momento che la questione del Natale a Como, venga affrontata su un tavolo più allargato, coinvolgendo anche tutti i comuni della cintura urbana, della “Grande Como”. «Piaccia o meno – dice Doria – si tratta della più importante manifestazione turistica di Como del periodo. Ormai è un evento nazionale inserito, come del resto la città di suo, nei circuiti turistici. Serve ragionare in termini di gestione dell’emergenza per quanto riguarda l’accesso. Una riflessione allargata ai comuni contermini. È sbagliato trasformare Como in una sorta di torre eburnea dove solo i residenti possano godere delle bellezze e degli eventi».Per Doria, insomma, c’è il tema irrisolto dell’afflusso in città che andrebbe affrontato una volta per tutte.«Oggi è per i Balocchi, anni fa era per le partite del Como in serie A – sottolinea – Il capoluogo, con i suoi eventi è in grado di attrarre migliaia di persone nello stesso momento. Se tutti pensano ancora di raggiungere il lungolago in auto, allora si forma una fila unica da Fino Mornasco, come negli ultimi weekend».Riguardo al prossimo bando dell’evento natalizio, anche per Giuseppe Doria gli organizzatori si dovrebbero fare carico dei diversi costi che vengono invece scaricati sulla collettività, comprese la questioni dei trasporti e dei parcheggi.
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