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L’ATTUALITÀ DI DON GUANELLA

L’opinione del vescovo Dante LafranconiUna figura attuale. Un uomo di chiesa sempre al fianco degli emarginati e dei bisognosi. «È tutto ciò e molto di più il beato don Luigi Guanella che il prossimo 23 ottobre verrà proclamato santo. Sarà un momento toccante al quale farò di tutto per essere presente».A parlare è il vescovo di Cremona, il lariano Dante Lafranconi, che traccia una ritratto di don Guanella, religioso pragmatico. Una personalità forte e decisa. Un uomo che ha «dedicato la vita intera ai “buoni figli”

come chiamava i suoi fratelli più sfortunati – aggiunge il vescovo Dante Lafranconi – Si adoperò per trasmettere amore, per diffondere la parola di Cristo e per alleviare i dolori a chi ne aveva più bisogno. Una persona profondamente ispirata, religiosa ma anche molto pragmatica. Avvertiva la necessità impellente di stare in mezzo alla gente. Di parlare con loro, di trovare una via per comunicare con tutti. A partire dai disabili mentali di cui si prese cura da subito».Un carattere indomito, spinto dalla voglia irrefrenabile di fare del bene. Una guida e un catalizzatore di energie positive. Un uomo di Chiesa moderno che oggi sarebbe impegnato, in tutto il mondo, ad alleviare le sofferenze dei più sfortunati. «Ha vissuto il Vangelo interpretandone con assoluta fermezza alcuni aspetti basilari. Come la carità cristiana – spiega monsignor Dante Lafranconi – e la totale attenzione per l’uomo».Proprio a don Luigi Guanella si deve la fondazione della Congregazione dei Servi della Carità e dell’Istituto Figlie di Santa Maria della Provvidenza. Due ordini religiosi nati per prendersi cura dei poveri. E in particolare degli anziani, dei disabili mentali e dei fanciulli. Per sottolineare la vocazione quasi laica di don Guanella che per certi aspetti del carattere ben potrebbe essere paragonato a un benefattore dei nostri tempi, è utile ricordare un intervento di papa Pio XI durante il quale paragonò il beato Guanella al “Garibaldi della carità”.«Il messaggio trasmesso da don Guanella è di assoluta attualità. Siamo al cospetto di un religioso che ha sempre messo al centro della propria opera gli esclusi. E tutt’oggi viviamo in un contesto sociale dove i poveri e i malati hanno enormi difficoltà nel trovare la possibilità di vivere dignitosamente. Figure come quella di don Guanella sono tuttora decisive. Di esempio», aggiunge il vescovo di Cremona.«In un mondo nel quale l’uomo non è più al centro dell’attenzione ma dove invece prevalgono spinte egoistiche e materiali, il messaggio di fratellanza di don Guanella è universale. Supera ogni ostacolo e barriera», conclude il vescovo di Cremona.

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