Assoluzione. I giudici d’Appello di Milano ribaltano la sentenza di primo grado che aveva condannato a un anno e due mesi (con il rito Abbreviato per le ipotesi di abuso d’ufficio e turbata libertà degli incanti) la prima imputata della maxi inchiesta sulle paratie che aveva però scelto una via autonoma rispetto a tutti gli altri.Stiamo parlando di Gloria Bianchi, imprenditrice edile finita nel mirino della Procura di Como che stava indagando sulle paratie, ma processata per tutt’altre vicende.Per l’imputata le contestazioni riguardavano infatti non la grande opera sul lungolago, ma alcuni lavori pubblici realizzati tra piazza Grimoldi e le scuole cittadine, vicende in cui il pm Pasquale Addesso era incappato mentre erano in corso le verifiche sulla perizia di variante delle paratie del Lago di Como. La pubblica accusa, nel corso dell’udienza di primo grado a Como, aveva chiesto una condanna in Abbreviato a due anni di pena. Il giudice era sceso a un anno e due mesi.E ieri, dopo il ricorso in Appello presentato dal pool di difensori (gli avvocati Simone Gilardi, Ettore Notti e Isabella Marenghi) è arrivata l’assoluzione per l’imprenditrice.La vicenda della Bianchi, seppur separata dalle contestazioni sulle paratie, era stata seguita con interesse in quanto primo pronunciamento che aveva riguardato il maxi fascicolo di indagine sulle gare di appalto comasche, tra cui appunto le barriere antiesondazione.Ora si attende il deposito delle motivazioni per comprendere i motivi che hanno portato a questa decisione, opposta a quella che era stata presa a Como.
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