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Le due giovani sparite in Siria hanno un forte legame con Asso

Forse vittime di un sequestroErano partite dopo aver partecipato a una raccolta di fondi a ComoÈ partita da Asso la missione umanitaria in Siria di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le giovani cooperanti, rispettivamente di Brembate e Besozzo, delle quali si teme il rapimento.Le due ventenni, di cui non si hanno notizie da sei giorni, sono infatti partite per la Siria il 22 luglio, dopo che due giorni prima avevano partecipato a una serata di raccolta fondi a Como.

A raccontarlo ad AdnKronos è Silvia Moroni, presidente della onlus “Rose di Damasco” di Asso: «Avevamo un appuntamento su Skype il 31 luglio, ma Greta e Vanessa non erano in linea. Dalla loro partenza, il 22 luglio, ci eravamo sentite tre volte, mi avevano confermato che il progetto nel quale erano impegnate andava avanti, tanto che avevano intenzione di restare ad Aleppo e mi consultavano proprio per l’invio di altri fondi».

Vanessa Marzullo e Greta Ramelli con il “Progetto Horryaty”, insieme a Roberto Andervill, avevano raccolto finanziamenti dalle associazioni “Ipsia” e “Sos Siria” di Varese, oltre che dalla citata “Rose di Damasco” di Asso, e dalla comunità siriana araba in Italia.Il progetto consisteva nell’acquistare kit di pronto soccorso e pacchi di medicine e alimenti da distribuire nelle zone del conflitto.Due bimbe che reggono uno striscione con sopra scritto “Resistance – Resistance” è l’immagine che campeggia sulla pagina Facebook dell’associazione “Rose di Damasco” di Asso. Nei numerosi post si leggono testimonianze drammatiche dai luoghi del conflitto.Di recente, l’ente si era fatto portatore di un appello per «far conoscere la grave emergenza umanitaria in Siria e organizzare raccolte di medicine e di vestiario». Nell’appello si rimarcava: «Anche tanti singoli cittadini del Triangolo Lariano hanno aderito” e si chiedeva di “essere più incisivi sul territorio soprattutto per fare una buona raccolta di farmaci».«L’emergenza in Siria è catastrofica, ci sono volontà e ponti di aiuti umanitari a cui si può partecipare e noi dell’associazione “Rose di Damasco” siamo uno di questi ponti» , era la drammatica conclusione dell’appello.Ora c’è grande apprensione per quello che pare essere un rapimento ad opera di criminali comuni messo in atto nei dintorni di Aleppo.Il ministero degli Esteri ha fatto sapere che sul caso sta lavorando l’unità di crisi e che «sono stati attivati tutti i canali informativi e di ricerca per i necessari accertamenti».

Katia Trinca Colonel

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