Secondo il Nucleo di Polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Como, avrebbe importato dalla Cina – provenienti da Guangzhou – centinaia di migliaia di mascherine protettive da destinare alla Federazione Nazionale Medici di Medicina Generale, per aiutarli a proteggersi dal Covid-19 in questi giorni di emergenza sanitaria.
In realtà tuttavia queste mascherine FFP2, finivano da altre parti per poter essere commercializzate autonomamente, dopo però aver “aggirato” con questa falsa dichiarazione l’Agenzia delle Dogane nella procedura di “svincolo diretto” della merce.
Con queste contestazioni, l’amministratore di una società di Turbigo, nel Milanese, è stato colpito questa mattina da una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. L’uomo era già indagato dalla procura di Como nell’ambito di una indagine sulla commercializzazione in Italia di prodotti con marchi contraffatti.
Tre le importazioni di mascherine incriminate: l’ultima – del 4 aprile – di 72 mila dispositivi di protezione, più altre due precedenti da 550 mila e 500 mila mascherine.
Secondo quanto riferito dalla Procura di Como, l’indagato aveva assunto impegni nel fornire dispositivi di protezione anche alla “centrale di committenza per conto della Regione Lombardia, che aveva più volte sollecitato l’adempimento di tale fornitura”.
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