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Le prime conferme dall’autopsia, ucciso da una sola coltellata

Un solo fendente diretto al petto, scagliato con forza, in grado di uccidere senza lasciare scampo.Sarebbe questo il primo riscontro dell’autopsia effettuata dall’anatomopatologo del Sant’Anna, Giovanni Scola, sul corpo di Lorenzo Borsani, 36enne di Mozzate ucciso al termine di una lite da Flavio Briancesco, 49enne con cui aveva avuto un diverbio.Un solo fendente dunque, inferto da un coltello con la lama estraibile della lunghezza complessiva di 23 centimetri.La vittima aveva altri segni sul braccio, sempre riconducibili a un’arma da taglio, ma secondo l’esame autoptico queste sarebbero delle lesioni di difesa, ovvero successive a un tentativo da parte di Borsani di parare il colpo che stava per ricevere e che è poi risultato fatale.Ora, il pm Antonio Nalesso, proseguirà nella ricostruzione dell’accaduto dettagliando ogni singolo aspetto. C’è ad esempio da capire meglio la dinamica del confronto.Pare infatti che Briancesco non si sia armato per difesa, ovvero dopo aver incassato eventuali pugni da parte del rivale, ma che si sia presentato a fronteggiarlo già con il coltello a portata di mano. Arma che dunque avrebbe prelevato (prima della colluttazione) dalla cassetta degli attrezzi. Già questo elemento potrebbe avere un ruolo importante nella vicenda. C’è poi da considerare che il coltello avrebbe dovuto essere aperto estraendo la lama, ma nessun testimone avrebbe riferito ai carabinieri di aver notato il gesto da parte del 49enne ora arrestato e accusato di omicidio volontario.La Procura, al termine dell’esame autoptico, ha dato il nulla osta per le esequie. L’arrestato nella giornata di lunedì era stato interrogato nel carcere del Bassone ribadendo quanto già dichiarato al pubblico ministero nell’imminenza del fermo, ovvero che avrebbe agito per difendersi dopo che il rivale – che sospettava una relazione con la moglie – si era fatto sotto per aggredirlo. Briancesco era uscito dalla casa della moglie della vittima per verificare le gomme della propria auto che erano state tagliate, verosimilmente proprio da Borsani che attendeva nei paraggi. Quest’ultimo avrebbe subito avvicinato il 49enne, intimandogli di non fare più ingresso in casa sua. Sarebbe stato questo il motivo dello scontro poi degenerato. Nel corso dell’interrogatorio, oltre a sostenere di essersi difeso, l’arrestato ha anche negato con forza di avere una relazione con la moglie della vittima, aggiungendo di essersi recato in quella casa solo per fare dei lavori a una lavatrice.

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