Giovedì prossimo(m.prat.) Aspettative, peculiarità e prospettive professionali dell’Alta Formazione è l’importante seminario che si terrà giovedì 3 aprile al Conservatorio “Verdi” di Como. Ne parla il suo direttore, Bruno Raffaele Foti: «La giornata nasce con l’obiettivo di provare a interrogarci sulle difficoltà che incontra ancora oggi il sistema dell’alta formazione musicale.
Con la riforma di legge nata sul finire degli anni ’90, i Conservatori sono diventati di fatto delle Università e da lì è stato avviato un lungo iter per adeguarci ad un format completamente diverso, anche culturalmente. Tutto ciò ha creato una serie di disorientamenti che il sistema sta cercando di aggiustare. Vogliamo far capire all’esterno come funziona il Conservatorio, anche interrogandoci dall’interno. E quindi ho fatto in modo che il sistema venisse a Como: al simposio parteciperanno relatori di peso come il professor Marco Mancini dell’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca».
Oltre a una riforma lenta con una lunga metabolizzazione, occorre quindi individuare ed esaltare le peculiarità di un Conservatorio piccolo, nato da una costola di quello di Milano.«Ci si deve interrogare – prosegue Foti – non tanto sulla sua sopravvivenza – non è questo di cui abbiamo paura – basti pensare a quello di Cremona, non certo una metropoli, la cui visibilità internazionale arriva dalla sue specializzazione in musicologia e liuteria». «Insomma occorre qualificarci, abbiamo tutto ciò che serve per farlo nei prossimi anni. La missione, per il nuovo direttore, il mio secondo mandato scade il prossimo 2 novembre, sarà soprattutto questa. Como è una bella realtà conservatoriale che ha lavorato bene sul territorio con il suo ottimo corpo docenti».Chi, dunque, si metterà sulle spalle la responsabilità di proseguire una direzione che ha mantenuto ai vertici il nostro conservatorio? «Non ho nessun delfino, se gradito, sarò solo un arbitro funzionale alla questione, ma certamente sono molte le figure preparate a prendere il mio posto. Io posso dire che la mia esperienza è stata bellissima e che oggi questa funzione chiama a una dedizione totale. Questo incarico, nella sua rivisitazione moderna, porta a diventare anche dei manager, ma la auguro a qualsiasi docente».Intanto, il loro ottimo lavoro lo potremo certamente apprezzare anche nell’atto conclusivo del simposio, ovvero la rappresentazione del Corsaro di Verdi al Teatro Sociale.
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