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Legambiente, le analisi della Goletta dei laghi. Tre punti su quattro nelle acque lariane sono fuori legge

Bocciati tre punti sui quattro esaminati dalla Goletta dei Laghi. Non hanno passato l’esame, per l’alta concentrazione nelle acque di enterococchi intestinali e escherichia coli, i campioni prelevati a Cernobbio alla foce del torrente Breggia (fortemente inquinato, ovvero con livelli che superano del doppio quelli previsti), a Como nei pressi della foce del Cosia (fortemente inquinato), alla foce del torrente Albano a Dongo (inquinato). Nella norma invece l’analisi effettuata ad Argegno alla foce del torrente Telo. Questi i risultati del tour – siamo giunti alla 13esima edizione – della Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente che monitora la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori lacustri. Questa mattina in Camera di Commercio l’illustrazione dei risultati. «Il punto presso il tempio voltiano è indicativo non solo del funzionamento del depuratore, ma del sistema fognario del Comune di Como – ha detto il responsabile scientifico del circolo di Legambiente Como, Enzo Tiso – Più complessa la situazione del Breggia torrente in cui confluiscono anche gli scarichi della vicina Svizzera». La presentazione di ieri mattina è anche stata l’occasione per siglare, da parte di Legambiente e Goletta dei Laghi, il “Patto per il lago di Como, Ceresio e i laghi minori”. «La Goletta dei Laghi ha il compito di individuare le criticità dei bacini lacustri – ha detto Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – non solo dove sappiamo esserci maggiore afflusso di bagnati, ma soprattutto dove intravediamo un rischio più elevato di inquinamento, la cui causa è principalmente legata all’inefficienza del collettamento fognario dei comuni interni e ai depuratori presenti che non riescono a raccogliere tutte le acque reflue. A tal proposito speriamo che il Patto per il lago che abbiamo sottoscritto possa essere uno strumento utile per rilanciare un approccio sostenibile dell’insieme delle attività che insistono nel territorio lacuale e una maggiore tutela della acque del lago». I campioni raccolti riguardano anche il monitoraggio delle microplastiche presenti nelle acque. I dati raccolti verranno elaborati nei laboratori dell’Enea. «I primi elementi emersi indicano purtroppo come sia decisamente molto elevata questa concentrazione nel lago di Como. Attendiamo l’esame completo», chiude il responsabile scientifico Enzo Tiso.

Redazione

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