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L’emergenza Como sul tavolo del ministro Kyenge

Per i minori stranieri non accompagnatiIncontro con l’assessore Magatti: «La situazione sta debordando»

Minori stranieri non accompagnati. L’emergenza comasca arriva sul tavolo del ministro Kyenge che venerdì scorso ha incontrato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Como, Bruno Magatti.Come denunciato nei mesi scorsi da sindaco e assessore, la situazione nel capoluogo rischia di diventare insostenibile. Le presenze in città, infatti, stanno aumentando in maniera esponenziale, con costi sempre

maggiori per l’amministrazione che, per accogliere i minori stranieri non accompagnati, l’anno scorso ha ricevuto soltanto 57.700 euro dallo Stato. Risorse davvero esigue se messe a confronto con i numeri.Basti pensare che rispetto ai 15 arrivi del 2009, nei primi 10 mesi dell’anno sono arrivati 74 minori per un totale di 100 presenze registrate a ottobre in città. «La situazione sta debordando e i costi per l’amministrazione comunale, che svolge questa funzione per conto della collettività, sono insostenibili – spiega l’assessore Bruno Magatti, che aggiunge – per quest’anno prevediamo una spesa di oltre 1,3 milioni di euro».Il problema, però, non è esclusivamente economico. Anche la disponibilità dei posti nelle strutture è ormai al limite tanto che il Comune avrebbe bisogno di un contributo straordinario di 350mila euro per adeguare l’edificio di via Tibaldi, usato fino a qualche anno fa per l’accoglienza dei profughi e dei richiedenti asilo.Di tutto questo l’assessore Magatti ha parlato con il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, incontrato venerdì scorso a Bardonecchia. «Il ministro ha ascoltato e ha fatto sua la richiesta», racconta Magatti che, approfittando dell’occasione, ha consegnato al ministro una lettera nella quale viene descritta perfettamente la situazione. «È positivo il fatto che la vicenda sia arrivata a chi si occupa direttamente di questi temi ed è importante – aggiunge l’assessore – che anche le periferie delle emergenze vengano sostenute dallo Stato. Tutti pensiamo al dramma di Lampedusa – conclude Magatti – ma ci sono situazioni altrettanto significative che non possono essere sottovalutate».

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