L’epopea del contrabbando in un gioco da tavolo

Giocare con la storia di un territorio, creare un passatempo che fa meditare sulle radici? Ora si può, grazie a Tomaso Baj, designer della comunicazione, e Alessandro Dominioni, editore. Finora le vicende del contrabbando le avevamo apprese dalla viva testimonianza dei protagonisti e nei libri di storia. Alberto Anzani ci ha fatto un film, Sul confine. Davide Van De sfroos ci ha costruito una buona fetta di carriera. Baj e Dominioni hanno tradotto in un gioco letteralmente “di società” benchè da tavolo l’epopea dei contrabbandieri che soprattutto nel secondo dopoguerra e fino agli anni Settanta del Novecento hanno trasportato appunto “di sfroso” fiumi di sigarette, cioccolata e altri beni in modo illegale. E ora che di altri traffici purtroppo si tratta e con canali spesso piuttosto sofisticati (droga, denaro sporco, esseri umani) ecco il nuovo gioco dell’estate. Da prenotare anche per il prossimo albero di Natale.È il cofanetto Il gioco del contrabbandiere (Como, Dominioni, 24 euro), sottotitolo Gioco di strategia basato sulla realtà storica del territorio comasco e ticinese, che può far concorrenza col mitico Monopoli ma è d’altra pasta: là tra “vicolo corto” e “parco della Vittoria” vinceva l’etica del capitalismo, che porta ad accumulare ricchezze e di conseguenza a ridurre all’angolo gli avversari fino a ridurli in miseria. Qui siamo al classico rapporto tra guardie e ladri che con la logica del gioco dell’oca (accompagnato però da schede di approfondimento) si attraggono e respingono come calamite lungo la ramina, la rete di confine tra l’Italia e la parte italofona della confederazione rossocrociata, dalla bassa comasca fino a Porlezza.Un gioco a rimpiattino lungo strade asfaltate e viottoli sterrati. dettato dalla miseria da un lato e dalla necessità di far rispettare le regole dall’altro. Le bricolle possono rompersi, gli elicotteri aiutarti ad aggirare i malviventi e a coglierli nel sacco, i cani possono fiutare la preda. Ma chi vincerà? Fino alla fine la suspense avvince i giocatori: i finanzieri non possono sconfinare in Svizzera, i contrabbandieri possono anche prendere il sommergibile per arrivare ai sospirati depositi in terra italiana. Ma l’imprevedibile è sempre in agguato. Una superficie di gioco cartonata rigida, sei pedine in tutto, tre per parte, e due mazzetti di carte con i classici imprevisti, i trabocchetti del caso che scompaginano la sorte e rendono quasi infinite le combinazioni. Ecco perchè il gioco può durare indefinitamente, un quarto d’ora come intere serate. Per i grandi un modo per ricordare le radici, e per i piccoli, dai 5 anni in su, un’alternativa intelligente a pokemon e tablet, per divertirsi con la memoria e imparare a coltivarla divertendosi.