L’incredibile spettacolo si ripete immutato da alcuni giorni. I turisti scendono in spiaggia, scrutano il panorama e dopo essersi sistemati il costume si tuffano in acqua.Alcuni secondi per abituarsi alla temperatura e iniziano a sguazzare felici sotto lo sguardo attonito dei comaschi. Si potrebbe pensare a una classica immagine estiva, se non fosse per un piccolo dettaglio. Tutto avviene in quella che ormai è stata ribattezzata Cosia Beach.In effetti, questi amanti del rischio hanno
deciso di provare l’ebbrezza di un bagno refrigerante proprio alla foce del torrente Cosia.Per ora, in questa nuova Rimini lacustre non sono ancora comparsi ombrelloni e sdraio, ma soltanto panini e bibite. La classica colazione al sacco, con i vestiti che vengono abbandonati sulla striminzita lingua di sabbia spuntata, a causa del livello basso del lago, proprio alle spalle del Tempio Voltiano. Giusto a due passi dalla foce del fiume caratterizzato da acque torbide, maleodoranti e putride.E anche ieri si è ripetuto lo stesso copione. Se nel weekend erano state avvistate intere famigliole a mollo, ieri mattina verso mezzogiorno papà e figlio hanno deciso di fare due bracciate in direzione della diga foranea.Sullo sfondo l’impareggiabile spettacolo offerto da Brunate, ma in acqua rifiuti galleggianti e battelli in arrivo. «Io stesso, pochi giorni fa, ho notato una turista tedesca beatamente in acqua – racconta Carlo Romanò, dirigente del settore Pesca della Provincia di Como – Mi sono umilmente permesso di dirle che forse non era il punto migliore dove prendere la tintarella e nuotare». E sempre ieri, sulla spiaggetta, a ulteriore conferma della situazione non proprio salutare dell’area, hanno fatto la loro comparsa alcuni rifiuti. Bottiglie vuote e pacchetti di sigarette si mischiavano a detriti di varia natura trasportati dal lago. Uno spettacolo decisamente poco invitante che, però, non ha scoraggiato i turisti in preda alla calura estiva.«La foce del Cosia, un tempo ma ancora oggi, rappresenta un buon punto per i pescatori. Se si passa di qui la sera si possono avvistare diversi amanti della pesca alle prese con canna e ami. Ma un conto è catturare pesci, altro discorso spogliarsi e fare un bagno in acque non certamente molto salubri», aggiunge sempre Carlo Romanò. E che nel lago finiscano rifiuti di ogni tipo – sempre più di frequente per colpa dell’inciviltà delle persone – lo conferma anche un’ulteriore notizia in arrivo dal Comune di Como.Il battello spazzino, lo scorso 19 agosto, ha ripescato, in questo caso di fronte a piazza De Gasperi, due biciclette da donna e un rampichino. L’ufficio Ambiente, visto che i mezzi sono tutti in buono stato, li ha consegnati all’ufficio oggetti smarriti. Tutte e tre le bici sono bloccate con un lucchetto e sono con ogni probabilità finite nel lago per un atto vandalico. L’invito ai proprietari è di presentarsi in Comune.
Fabrizio Barabesi
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