Numero chiuso per le auto in ingresso a Como. La proposta di Svolta Civica di contingentare – attraverso un monitoraggio da eseguire ogni ora – i mezzi in ingresso in convalle, per evitare di soffocare la città sotto la pressione delle macchine e dello smog inevitabilmente in aumento, fa subito discutere. È questa la proposta contenuta nella mozione di Vittorio Nessi, consigliere comunale di Svolta Civica, pensata per mitigare il problema del traffico nelle festività natalizie. Sabato scorso, nel primo weekend di dicembre, Como è andata letteralmente in tilt, soprattutto in serata, con le vie di accesso e deflusso alla città completamente paralizzate. Nessi propone di istituire corsie preferenziali temporanee per autobus e navette, poi consiglia, testualmente, «di contingentare l’ingresso in città delle vetture, al fine di evitare la congestione delle auto bloccate nella convalle. Un’analisi del turn over dei parcheggi e della fluidità del traffico in centro consentirà di stabilire il numero di vetture che ogni ora potranno entrare nella città». Duro e senza possibilità di replica l’affondo di Alessandro Rapinese. «Mi sembrano francamente parole buttate al vento, senza un senso – spiega Rapinese – Proposte non supportate da numeri, dati ma solo da un’osservazione di quanto accaduto nei giorni scorsi che certo può portare a interrogarsi su come gestire la situazione ma non a fare simili proposte. Nessi è molto esperto di altre tematiche e forse farebbe bene a concentrarsi su quelle». Parole più caute dal Pd. «È un’ipotesi da studiare – replica Stefano Fanetti, capogruppo del Pd – compito che lascerei ai tecnici del settore. Certo è che ogni proposta per limitare l’afflusso di auto alla città va analizzata con la massima attenzione. Ed è altrettanto sicuro che una città paralizzata, come sabato sera, non serve a nessuno: commercianti, cittadini, ambiente. Non è tollerabile che Como vada in tilt, peraltro per condizioni ampiamente prevedibili». Anche l’assessore all’Ambiente Marco Galli, chiamato in causa per quanto di competenza del suo assessorato valuta la proposta. «Certo l’idea potrebbe essere buona ma purtroppo mi sembra che si tratti di uno di quei desideri difficilmente realizzabili. In teoria sarebbe molto interessante ma nella pratica, almeno nell’immediatezza la vedo sinceramente una strada impercorribile. Forse in futuro, con un attento studio del problema si potrebbe ricavare qualcosa di positivo. E poi la proposta andrebbe prima di tutto valutata dalla polizia locale e dall’assessorato alla viabilità», dice l’assessore Galli. Più scettico Mario Lavatelli, presidente dell’Associazione Comasca Utenti della Strada. «Limitare il numero di auto in accesso a Como non è una soluzione praticabile. La città infatti è attraversata dal traffico di transito. Pensiamo ad esempio alle due sponde del lago. Bloccare il passaggio da Como equivale a isolare alcune porzioni della provincia. Le autorità non potrebbero permetterlo. Meglio una forte politica di incentivazione della sosta in periferia», dice Lavatelli.
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