La politica è (anche, forse soprattutto) l’arte del compromesso.
Quindi, se Como deve “accontentarsi” di esprimere un sottosegretario in Regione, può puntare più in alto a Roma.
Dietrologia, fantapolitica, oppure semplicemente una ipotesi suggestiva. Ma potrebbe essere pure il concreto ragionamento politico nascosto dietro le due novità di ieri, entrambe targate Lega.
Da una parte il Pirellone: Como sperava di avere un assessore. Invece esprimerà “soltanto” un sottosegretario, Fabrizio Turba. Nessun posto in prima linea, insomma, per una terra che ha sempre dato soddisfazioni al Centrodestra. Una beffa. Di più, uno schiaffo, poco mitigato dal ruolo riconosciuto a Turba. Al tempo stesso, però, diventano sempre più insistenti le voci che arrivano dalla Capitale. Rumors di un altro leghista, il canturino Nicola Molteni, rieletto deputato per la terza volta. L’avvocato brianzolo è storicamente considerato tra i più importanti e ascoltati consiglieri del leader nazionale della Lega Matteo Salvini. Tra i due c’è affinità, si vede e si percepisce a pelle. E proprio questa affinità – unita all’esperienza professionale – potrebbe portarlo alla carica di sottosegretario alla Giustizia nel caso di un governo a trazione leghista. Cosa, quest’ultima, ancora tutta da definire nel “braccio di ferro” con il Movimento 5 Stelle.
Politicamente sarebbe un “colpaccio”, per Como.
Il diretto interessato per ora non risponde. Indice, forse, del fatto che un fondamento di verità c’è.
A.Bam.

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