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Lo scrigno di tesori del Centro studi Nicolò Rusca

Un mondo di cultura si cela tra i locali del Centro studi “Nicolò Rusca”, costituito dall’insieme dell’Archivio storico della Diocesi di Como e della Biblioteca del seminario vescovile di Como, riuniti in unica sede a Muggiò, in via Baserga.La sua esistenza è legata alla figura del vescovo Alessandro Maggiolini che, correva l’anno 1991, istituì l’Archivio Storico della Diocesi di Como e, nel 2003, lo trasferì da piazza Grimoldi alla periferia cittadina, contestualmente all’istituzione

del Centro Studi “Nicolò Rusca”.Scopo della Fondazione Centro studi “Nicolò Rusca”, che ora è diretta da don Agostino Clerici, parroco di Ponzate e studioso di teologia con particolare riferimento all’opera di Sant’Agostino, è la conservazione e la valorizzazione del patrimonio documentario e librario di proprietà della Diocesi e del seminario vescovile di Como, mediante la consultazione e la promozione della pubblicazione del periodico “Archivio storico della Diocesi di Como”.L’intero complesso, che comprende, oltre all’Archivio e alla biblioteca, anche l’“Ufficio inventariazione beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Como”, è intitolato al sacerdote della Diocesi, nativo di Bedano, nei pressi di Lugano, nel 1563 e arciprete di Sondrio, a testimonianza dell’antica estensione territoriale della diocesi e dell’importanza della cultura ecclesiastica, di cui Rusca fu interprete.Una cultura ecclesiastica davvero vasta, ordinata in tre fondi propri, Curia Vescovile, Mensa vescovile e Opera Pia Gallio, ed altri annessi, donati o depositati, appartenenti ad enti ecclesiastici, associazioni laicali o privati, per un totale di 2.300 buste, 650 volumi e 750 pergamene.Il patrimonio librarioLa biblioteca del seminario vescovile, fondata nel XIX secolo, conserva le raccolte librarie dei precedenti seminari cittadini ed ha un patrimonio di circa 40.000 volumi a stampa, 19 codici, dal XII al XIV secolo, 26 incunaboli, 893 cinquecentine e preziose edizioni del Seicento e del Settecento, nonché periodici ed un erbario del XIX secolo.I documenti sono suddivisi in due fondi: uno moderno, con testi pubblicati dopo il 1801, ed uno antico, che oltre ad opere acquisite in seguito alle soppressioni napoleoniche, accoglie preziosi codici manoscritti provenienti dall’Abbazia cistercense di Morimondo.Di questi, ad esempio, inestimabile sono il valore e la bellezza, di una Bibbia millenaria manoscritta in gotica primitiva, con iniziali miniate e rilegata in pelle.L’Ufficio inventariazione beni culturali ecclesiastici della Diocesi di Como è stato istituito sempre dal vescovo Alessandro Maggiolini nel 2000 al fine di promuovere la conoscenza, la custodia e la valorizzazione del patrimonio artistico delle parrocchie diocesane.Il progetto di inventariazione riguarda al momento i beni artistici e storici mobili, quali dipinti, sculture, suppellettili, paramenti, in quanto sono i più numerosi e quelli più a rischio.Per stare al passo con i tempi, nonostante il più antico documento sia un atto di conferma della fondazione dell’abbazia di Sant’Abbondio del 1013, l’archivio si avvale di sussidi informatici.Ad esempio, sono state digitalizzate le visite pastorali, con i relativi preziosi documenti storici, così come foto ed inventari sono consultabili on line. Anche la biblioteca può essere consultata in rete, collegandosi al sito Internet ufficiale, all’indirizzo www.centrorusca.it.La struttura è aperta nei giorni di martedì, mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 17.30. Ingresso libero.

Cristina Fontana

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