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L’Uci: «In Ticosa il multisala è meglio dei parcheggi»

(l.m.) Il “signor undici sale”, il direttore dell’Uci Cinemas di Montano Lucino Mattia Bresciani, classe 1974, crede nella prospettiva di un multisala nell’area ex Ticosa come quello ipotizzato dal gruppo Cinelandia. Anche se gli farebbe concorrenza.«Non vedo solo un parcheggio nel futuro dell’ex tintostamperia», dice il manager. «E parlo da cittadino comasco».Ciò detto, va precisato che «il bacino del pubblico cinematografico a Como non è florido, si disperde molto. La lezione

della convivenza tra Uci ed Europlex di Camerlata, che ha visto soccombere quest’ultimo, ci è bastata. E un multisala di questo tipo è un Leviatano, strutture così complesse hanno bisogno di utenti per restare sul mercato».Quanti? «Noi a Montano l’anno scorso abbiamo totalizzato circa 500mila presenze – precisa Bresciani – esprimendo così la massima potenzialità delle nostre 11 sale. E la speranza per il 2013, nello scenario di un mercato che è in evidente calo, è poter bissare il risultato».Eppure il patron canturino di Cinelandia, Paolo Petazzi, crede a un “Multi” in Ticosa.Visto che vorrebbe investire sulla Ticosa dai 5 agli 8 milioni e ha già avviato contatti con l’azienda Multi, la multinazionale olandese vincitrice del primo appalto per la riqualificazione che, dopo aver abbandonato il progetto, ora parrebbe interessata a un ritorno.Staremo a vedere gli sviluppi nei prossimi mesi. Intanto all’Uci di Montano tutto ormai viaggia non solo con il digitale ma via satellite. «Abbiamo da tempo abbandonato le pellicole, ormai il 95% dei film ci arrivano via satellite», dice Bresciani. Che in tempi di crisi economica per tutti spezza una lancia a favore del cinema a misura di giovani e famiglie: «In media il prezzo del biglietto è calato. Con la scontistica, i last minute e le tessere fedeltà oggi il biglietto intero da 8.70 euro cala sensibilmente, fino a toccare i 3 euro. Di fatto, oggi il pubblico ha raddoppiato la possibilità di andare al cinema con la medesima spesa. E a breve incrementeremo eventi multimediali come le dirette di concerti via satellite e riproposte di classici “di nicchia”. Fear and desire di Stanley Kubrick e Ritorno al futuro, ad esempio, sono stati grandi successi. Che speriamo di bissare con L’ultimo imperatore di Bertolucci in 3D».Chi guarda al digitale con apprensione, ma anche con speranza, è invece chi lavora sul mercato del cinema d’essai a pochi minuti d’auto da Montano, ossia il Gloria di via Varesina 72 a Como, gestito dal circolo Arci Xanadù.La proiezione numerica è ormai d’obbligo: entro breve le pellicole di acetato spariranno dalla distribuzione. «Abbiamo ottenuto un forte sconto per avere, con la formula del comodato e con la contropartita di 34 settimane di prime visioni, un proiettore digitale a 17mila euro invece che a 40mila – dice Enzo D’Antuono, presidente di Xanadù – Con la campagna “Una tegola sul Gloria” è stato anche messo a posto il tetto del cinema. Lanceremo una nuova lotteria con i circoli Arci provinciali per continuare ad esistere».Una boccata d’ossigeno potrebbe venire a questo proposito dalla regione Lombardia, che dal 2008 aiuta con un apposito “fondo di rotazione” le sale impegnate nella ristrutturazione e nell’adeguamento tecnologico.In autunno, la giunta del Pirellone emanerà un nuovo bando per 3 milioni di euro destinati al finanziamento di progetti inerenti l’adeguamento tecnologico attraverso l’acquisto e l’installazione di apparecchiature digitali adibite alla proiezione e per arredi, macchinari e impiantistica. Dovrebbero essere compatibili con tale bando anche gli investimenti effettuati nel corso del 2013.Dal 2008 a oggi la Regione Lombardia ha erogato in provincia di Como 381.843 euro a favore di sette progetti di migliorie per altrettante strutture : il Teatro San Teodoro e il Teatro Fumagalli a Cantù, l’auditorium di Faloppio, il Cineteatro di Zelbio, il Cinema Astra di Como, la sala Cinelario di Menaggio e l’auditorium San Vito di Lipomo.Il 75% delle quote versate prevede il rimborso, il restante 25% è a fondo perduto. È anche allo studio una “cabina di regia” regionale per monitorare al meglio la situazione delle sale sul territorio.

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