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Lucini: «Uno stop danneggerebbe gli stessi esercenti»

Ieri sera durante la diretta di Etv«Una sospensione dei termini per il pagamento delle sanzioni dell’Ica finirebbe per ripercuotersi contro gli stessi esercenti». Il sindaco di Como, Mario Lucini, ribadisce la propria contrarietà a bloccare, anche soltanto temporaneamente, l’iter delle multe comminate da Ica a numerosi commercianti e artigiani del capoluogo per presunte irregolarità sul fronte dei pagamenti per le insegne pubblicitarie. Lo ha confermato ieri sera, nel corso della diretta in onda su Etv. E nemmeno la lettera

scritta da Confcommercio per segnalare il caso di tre città (Savona, Spoleto e Badia) che invece quella sospensiva l’hanno concessa, proprio per dare il tempo di verificare una per una tutte le contestazioni mosse da Ica agli esercenti, gli fa cambiare idea. «Non ho ancora letto la lettera in questione», ha tagliato corto.«Noi ci siamo mossi con tempestività per chiarire alcuni aspetti della questione – ha premesso Lucini – Abbiamo incontrato i rappresentanti di Ica e delle associazioni di categoria e abbiamo dipanato le situazioni più grigie, affrontando gli aspetti più controversi».Sul tema della sospensione dei termini, il primo cittadino ha poi precisato il suo pensiero. «Per quanto ci risulta – ha spiegato – una sospensione dei termini per il ricorso alla commissione tributaria provinciale finirebbe per determinare un danno agli stessi ricorrenti perché li esporrebbe al rigetto dei ricorsi per decorrenza dei termini. Secondo le nostre verifiche giuridiche e amministrative, non è una strada praticabile. Trovo difficile che il Comune possa intervenire in tal senso».Il sindaco ha anche auspicato che, approssimandosi la scadenza prevista per il pagamento delle sanzioni e per l’eventuale presentazione dei ricorsi alla commissione tributaria, le varie istanze vengano consegnate per tempo.«Visto che le prime segnalazioni di accertamenti da parte di Ica risalgono al mese di ottobre – ha concluso Lucini – mi auguro che non si arrivi a portare tutte le istanze di autotutela a fine dicembre. Sono passati due mesi e immagino che chi deve contestare, anche a ragione, abbia avuto il tempo di farlo».

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