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L’ultimo addio al quarantenne domani a Nuova Olonio

Il funerale sarà celebrato alle 15

(a.cam.) «Ah, l’è lü!». Non ostili, ma sicuramente diffidenti, almeno inizialmente. E tutt’altro che desiderosi di parlare, soprattutto quando sull’Altolago si accendono i riflettori per un fatto di sangue. C’è chi si limita a dire di non aver conosciuto Alfredo Sandrini. Qualcuno, però, indicando il quotidiano con le cronache sul delitto di Sorico, chiede di poter vedere meglio la foto. «Beh, sì, sicuramente l’ho visto», diventa a quel punto la risposta.Parole alle quali però

ne seguono poche altre. Difficile trovare qualcuno che abbia voglia di parlare del delitto, di ragionare su ipotesi di moventi e possibili colpevoli. È trascorsa una settimana dall’omicidio di Alfredo Sandrini. Il killer che gli ha sparato non ha ancora un nome.Certamente, spostandosi tra questi paesi dell’Altolario, divisi tra il lago e la montagna, non si respira un clima di paura o di sospetto. Nessuno sembra avere il timore di un pericoloso omicida a piede libero. Sicuramente c’è il desiderio di avere le risposte che ancora mancano, di dare un nome alla mano che ha sparato alla schiena di Alfredo Sandrini. Forse, però, il desiderio maggiore è quello di voltare pagina. Di vedere le immagini di Domaso, Gera Lario e Sorico al massimo associate ai resoconti della stagione turistica.«Sa com’è. Qui non è che ci conosciamo tutti. È la montagna a decidere. La montagna divide una zona dall’altra, magari anche nella stessa frazione. E può capitare, anche tra pochi abitanti, di non conoscersi affatto».Pure non tutti i residenti di Sorico, dove Alfredo abitava con il fratello, sanno chi sono i Sandrini. La famiglia è conosciuta soprattutto nella frazione di Nuova Olonio, così come a Dubino, dove Alfredo lavorava da molti anni, dipendente di una segheria.Nella parrocchia del Salvatore, a Nuova Olonio, domani alle 15 familiari e amici si stringeranno un’ultima volta attorno ad Alfredo Sandrini per l’estremo addio. Dopo il rito funebre, la salma sarà accompagnata nel cimitero locale. L’intera comunità parteciperà al lutto della famiglia.Alla guida della parrocchia da poco più di un anno, sarà don Bruno Capparoni a celebrare domani il rito funebre. Dal momento dell’omicidio, il sacerdote ha subito manifestato la sua vicinanza alla famiglia. «Ho incontrato i familiari di Alfredo – dice don Bruno – Naturalmente non ho informazioni sulle indagini, non ho certo parlato con loro di questi risvolti. Ho solo voluto esprimere la mia vicinanza e quella della comunità alla famiglia in questo momento di grande dolore».

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