Pur con qualche cauto distinguo, il capogruppo del Pd a Palazzo Cernezzi, Stefano Legnani, si schiera in un solo colpo a favore della nuove strisce blu dell’assessore alla Viabilità, Daniela Gerosa, e del superdirigente Pierantonio Lorini. Nel contempo, l’avvocato non rinuncia a una chiara bacchettata per quei consiglieri comunali (a partire dal collega di partito Gioacchino Favara) che nelle ultime ore hanno usato termini piuttosto duri nei confronti del tandem Gerosa-Lucini.«Premesso
che deve essere fatta chiarezza su quanto successo in merito all’aumento della tariffa oraria dei posti blu applicato in alcune strade cittadine – dice Legnani – Osservo che i consiglieri comunali non hanno alcun titolo né competenza per sfiduciare i dirigenti, ma casomai soltanto gli assessori comunali». Un chiarimento immediato, quello del capogruppo Pd, per far capire che – almeno dal suo punto di vista – in questo momento nessuna delle figure al centro del polverone è in discussione. Nemmeno l’assessore alla Viabilità, verso la quale – prosegue Legnani – «il Pd conferma pienamente la sua piena fiducia, perché sta portando avanti una scelta (l’allargamento della Ztl, ndr) che faceva parte del programma elettorale e che è stata condivisa da parte di tutta la maggioranza».Ecco, a questo punto, anche un appiglio “tecnico” per sostenere l’aumento delle strisce blu nelle zone del centro, dove 480 posti bianchi sono stati trasformati in blu. «A tale riguardo – afferma Legnani – ho avuto in questi giorni l’occasione di visitare alcune città tedesche e francesi, e ho verificato che non esistono spazi di sosta gratuita in centro in nessuna di esse e che le tariffe sono ben più alte di quelle di Como. Lo spazio per la sosta è un bene finito e ormai non si può più prescindere da una suo utilizzo regolamentato e a pagamento».«Osservo infine – conclude il capogruppo del Pd, riferendosi direttamente a Favara – che trovo inopportuna la polemica, già avanzata nei giorni scorsi, nei confronti di alcuni dirigenti comunali dei quali si è chiesta la messa in mobilità, ipotizzando la possibilità di ricorrere in loro sostituzione a consulenze esterne. Non vi è alcuna necessità di consulenze esterne, che devono invece essere limitate a casi eccezionali, valorizzando invece le competenze interne. Oltretutto sono molto costose e non sono neppure coerenti con la spending review, bisogna semmai chiedere di più e non di meno ai dipendenti del Comune».
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