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MA SI È PERSA PER STRADA L’AREA DELL’EX SANTARELLA

diLORENZO MORANDOTTI

La valvola di sfogoAvolte l’ovvio tende a sfuggire. Si è tanto abituati a immaginare al domani – facendo ricorso persino a termini apocalittici – che si smarrisce il senso di ciò che si potrebbe realizzare nell’oggi. Eppure, lo stesso spirito d’impegno concreto per tentare di uscire dall’emergenza che ispira oggi la politica nazionale potrebbe, sul Lario, indicare la via per qualche cambiamento concreto. Non epocale, ma significativo.L’annosa vicenda dell’ex Ticosa ne è un esempio. Ha riservato -maledetto

lunedì – l’ennesima doccia gelata ieri: gli automobilisti rimarranno per molto più tempo di quel che si temeva senza parcheggi, causa l’intervento di bonifica. Che è fondamentale per qualsiasi ipotesi di futuro. Si dovrà così mettere in conto quasi un anno di caccia al posto in città, per centinaia di vetture ogni giorno.Ebbene, si sarebbe potuto pensare a una rotazione dei parcheggi, su questa zona più che strategica, con una soluzione certo tampone, “a tempo” e solo per parte di quelle auto: non con un megaprogetto a suon di rendering altisonanti o spremiture di teste d’uovo, ma un po’ di buonsenso. Come? Con lo sfruttamento funzionale dell’area che circonda parte del contesto su cui si dovrà intervenire e cioè quella dell’ex Santarella. In cui si pensava potesse sorgere il “Museo del Razionalismo” ma che è oggi, presa così con il suo aspetto spettrale, uno dei punti più fatiscenti della città. L’ex centrale termica, lo si è deciso da anni, è vincolata e come tale va recuperata come testimonianza di archeologia e architettura industriale, Ma l’area che la circonda, qui e ora, è un pessimo biglietto da visita per Como. Ma così com’è però potrebbe rendersi utile, nell’emergenza. Non servirebbe molto per spianare l’area dalle macerie che vi insistono, liberare il terreno e magari dare un’imbiancata. Non occorrono molti soldi né impegni da “grandi opere” né asfaltature (visto che con la crisi non si ripara una buca che sia una). Una ruspa, due camionate di ghiaia e passa la paura. Senza troppe discussioni. Forse basta una semplice opera di manutenzione dell’esistente, per dare un esempio virtuoso

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