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Magatti conferma: «Bonifica dell’area chiusa entro due mesi»

(e.c.) «Entro due mesi la bonifica dell’area Ticosa sarà finita». L’assessore all’Ambiente di Palazzo Cernezzi, Bruno Magatti, conferma la tempistica per la pulizia del sottosuolo da tutti i veleni accumulati nel corso degli anni. La scadenza dei 60 giorni, per la verità, non è mai stata messa in discussione, mentre – a dispetto dell’ottimismo professato da parte della giunta 15 giorni fa – qualche problema in più si pone per l’eventuale riapertura del parcheggio.«Per quanto riguarda

la bonifica – afferma l’assessore Magatti – confermo che l’operazione è ormai alla fine. In merito alla pulizia del terreno sotto la maxi-soletta che è stata rimossa nelle settimane scorse, lo smaltimento di materiale contenente tracce di amianto potrebbe imporre una spesa massima di 300mila euro, secondo la stima più pessimistica fatta dal direttore dei lavori. Si tratta di una cifra che potrebbe anche diminuire di parecchio alla fine delle analisi, e comunque i fondi verrano ricavati intervenendo sul bilancio comunale. Questo, comunque, non comporterà ritardi particolari sul compimento della bonifica». Operazione che, alla fine, «si concluderà entro un paio di mesi al massimo, comunque entro la fine del 2013».La grande speranza dei comaschi – in questo senso – è che dove ora regnano cumuli di terra e ruspe possa tornare il posteggio pubblico, a partire da fine anno o al massimo dall’inizio del 2014. Su questa soluzione – caldeggiata come noto dallo stesso Magatti e dal collega con delega all’Urbanistica, Lorenzo Spallino – si è però inserita una variabile inizialmente trascurata.«Anche dagli uffici ci è stato fatto notare un elemento importante – sottolinea Magatti – Realizzare subito dopo la bonifica un parcheggio dovrebbe essere un’operazione destinata a durare un tempo minimo, almeno un anno. Questo per due motivi: rendere anche remunerativo l’investimento dei soldi pubblici, e nel frattempo attendere che finalmente un operatore possa avviare il recupero definitivo dell’area. Però, nel caso in cui il Comune alla fine raggiungesse un’intesa con Multi, i tempi per avviare davvero la riqualificazione della zona potrebbero non essere lunghissimi. E allora questo metterebbe in discussione la fattibilità e la sostenibilità dell’area di sosta provvisoria». Il destino dell’ex Ticosa, in sostanza, dipende ancora – come dal 2006 – dalla multinazionale olandese che, ai tempi, si aggiudicò la gara per recuperare il comparto.

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