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Mancano pasticcieri? Da Como 100 nuovi ogni anno

Occupazione – Le reazioni dei direttori di due scuole professionali, il Cfp di Como e l’Enaip di Cantù, all’allarme lanciato dalla ConfcommercioMerito anche dei programmi tv. «Ci vorrebbe pure un “MasterGeppetto” per il legno-arredo»

«Mancano i pasticcieri? Dalle scuole professionali di Como ne usciranno cento all’anno, con il rischio che a breve vi sia il problema opposto». Parola del direttore del Cfp, Silvio Peverelli. Trova così risposta immediata l’allarme lanciato da Confcommercio sulla carenza di gelatieri e pasticcieri, oltre che di pizzaioli.«Vi è stato un risveglio di attenzione per la figura della pasticceria e dell’addetto alla sala bar – dice Peverelli – Abbiamo 70 preiscrizioni per il prossimo anno

di pasticceria e dovremo attivare due corsi invece dell’unico previsto. Se aggiungiamo i pasticcieri formati all’Enaip e alla scuola della Cometa a breve supereremo largamente i cento diplomati all’anno. C’è anzi un po’ di preoccupazione in prospettiva. Parliamo di aziende piccole e piccolissime in questo settore. A volte anche stagionali», aggiunge.Rischio overbooking per la pasticceria, quindi. «Nella formazione cerchiamo sempre di diversificare e aprire anche a ruoli come la gelateria», spiega Peverelli. Tengono i numeri anche per i corsi di cuoco ed aiuto-cuoco, mentre c’è un forte rilancio per l’operatore di sala bar. «Per l’addetto di sala bar c’è richiesta anche di tirocini aziendali – dice il direttore – Non dimentichiamo che oggi buona parte della ristorazione viene consumata al bar».Il boom di iscritti nella ristorazione è merito del cosiddetto effetto generato dalle trasmissioni tv come “MasterChef”, “La prova del Cuoco” o “Hell’s Kitchen”?«Per la pasticceria probabilmente sì. Anche se in tv la professione viene svilita e semplificata all’eccesso. A Como devo dire che la nostra utenza è però sempre molto motivata», conclude Peverelli.«Ci vorrebbe anche un “MasterGeppetto” per il legno-arredo», scherza Ilenia Brenna, direttrice dell’Enaip di Cantù.«Purtroppo – aggiunge – si fa molta più fatica a far percepire ai giovani e alle famiglie quanto sia creativo il settore del mobile e quante e quali opportunità vi siano a livello internazionale».Una crisi che anche per Enaip non tocca invece la ristorazione.«Tutti vedono queste trasmissioni televisive e aspirano a diventare chef o grandi pasticcieri. Poi molti si scontrano con un lavoro pesante, con turni serali, il sabato e la domenica sempre impegnati», spiega Ilenia Brenna.«Quello del cuoco è un lavoro importante, di gestione delle maestranze, non basta saper cucinare – dice ancora la direttrice – Invece tutti si fanno spaventare dalla figura di tecnico del legno. Si tratta però di una professione in crescita e non di un lavoro vecchio e di nicchia. Abbiamo avviato un corso per disegnatore di mobile classico: una figura che era sparita, ma che è sempre ricercata. Certo, si deve sapere disegnare», conclude.

Paolo Annoni

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