Marco Vido

L’AUTOREMarco Vido, dall’architettura ai dipintiMarco Vido  è nato nel 1960 a Como, dove vive e lavora. Dal 2008 dipinge da autodidatta ripartendo il tempo tra il mestiere dell’’architetto e la passione per l’’arte; dal 2011 si dedica interamente alla pittura . Nel 2001 aa esposto alla mostra “Mantero. Cento anni di architettura” e partecipato con i  propri quadri ad aste benefiche, in particolare da Christie’s, con due lavori andati a Sydney e a New York. Nel marzo di quest’anno la prima mostra a “L’Art“, a Como. Il suo sito èwww.marcovido.comL’OPERAIl viaggio di Odisseo parte dal lagoTutta la produzione di Marco Vido ruota attorno a un binomio: la convivenza tra l’affermazione della materia nella sua permanenza e durevolezza e il destino di mutamento, transizione ad altro, a cui essa è inevitabilmente soggetta. L’essere che si deve confrontare con il divenire che è condizione della contemporaneità, del mondo sensibile, quello di ogni giorno, che cambia continuamente.Così il fascino per il fiore, di cui Vido ricerca nelle prime opere l’essenza dopo la fioritura, simbolo del passaggio breve della vita, per ritrovarne l’identità e la forza anche quando i colori e le forme dall’esplosione ormai si stemperano, virano fino a modificarsi e fermarsi nella definitiva essenza.Odisseo, tema a cui si ispirano i nuovi lavori come quello a lato,Nave prua azzurra(vernice nera, acrilico, grafite su tela) del 2012, nasce sul Lago di Como, dalla visione delle barche, da quelle viscere lacustri a cui presto l’artista dedicherà le sue mani. Il ritorno, la donna, il figlio; la lealtà, la forza, le tentazioni, l’angoscia. Il pianto, l’uomo, il guerriero. Tutto questo trasuda dalle navi che attraversano il liquido mare. Un fine, uno scopo, una vita; la vita mossa dal quotidiano risveglio e dall’incognito del giorno dopo. Il fluire dell’attimo che cambia l’esistenza, alternata tra gioia e dolore. Gli scafi visti da sotto, dalla prospettiva dagli abissi.Dal fondo dove l’ombra, come una nuvola, come il pensiero scorre, scomponendosi, sopra la terra sott’acqua. L’architettura rimane il tema della vita, il filo conduttore presente nell’animo, a cui Vido non ha voltato lo sguardo, ma anzi la rivede con quello spirito, depurato, che lo ha accompagnato nella sua ricerca fin dagli anni universitari, quando i suoi “maestri” gli insegnavano e lo facevano volare “dentro”. La visione, non punto di vista, è “volante”, non frontale, non piana, “attraversante”, penetrante, alla ricerca della struttura, dell’origine e dello spirito del pensiero generatore.Maurizio PratelliGALLERIA(clicca su una immagine per visitare la Galleria)[oi_gallery path=”cultura/lario_ad_arte/marco_vido/gallery”]