Venti di guerra in Iraq dopo l’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani in un raid degli americani e la rappresaglia di ieri con decine di missili provenienti dall’Iran che hanno colpito le basi militari di Ayn al-Asad e di Erbil.«Non sono pessimista, non è la terza guerra mondiale», rassicura il fisico ed esperto di armi di distruzione di massa Maurizio Martellini, 60 anni, docente del dipartimento di Scienza e Alta tecnologia dell’Università dell’Insubria di Como.Martellini è segretario generale del Landau Network, centro che si occupa di sicurezza nell’ambito della Fondazione Volta di Como.E precisa: «Lo scacchiere è complicato. Come Fondazione Volta gestiamo un progetto per il riciclaggio dei rifiuti urbani in aree di crisi come Iraq e Libano, finanziato dalla commissione europea, e abbiamo non poche difficoltà in queste ore a mandare tecnici a Bagdad. Va detto che l’Iran è alle prese con una crisi interna drammatica, soffre per le sanzioni e il regime cerca di non collassare. Situazione speculare a Washington: l’atteggiamento del presidente statunitense Donald Trump è tipico della finanza globale di oggi: ottenere risultati immediati, decidere, avere una road map riconoscibile».Risponderà al fuoco iraniano? «C’è il rischio che le cose si complichino – dice Martellini – ma non credo che gli Usa vogliano farsi trascinare in un conflitto in Medio Oriente e gli iraniani hanno apertamente detto che se faranno altre azioni belliche sarà alla luce del sole: ottima notizia, non ci sarà un altro 11 settembre. Una sorta di autoregolamentazione, quindi. Perché? Chiaro, hanno bisogno che il mondo continui a funzionare e che il petrolio passi per lo stretto di Hormuz. Chi rischia di più è l’Iraq, il vero vaso di coccio in questa storia. Purtroppo da italiano sottolineo l’assordante silenzio dell’Europa, priva di una forza militare comune e di un ministero degli esteri comune come ha chiesto la Francia. E anche la Nato, a trent’anni dalla caduta del Muro, è ormai priva di senso. Potrà semmai avere un ruolo l’Onu, ma serve un segretario generale adeguato ai tempi, in un mare che è un continuo ribollire. Un pronostico? L’occidente non è spacciato, risorgerà. Puntiamo sui giovani, che sono resilienti. E prepariamoci semmai a tener d’occhio la Cina. La Russia è in declino, non ha le risorse in un mondo regolato dalla macroeconomia per mantenere forze di occupazione in Medio Oriente. Ma attenzione alla Cina: oggi non è matura per essere il nuovo gendarme del mondo, ma è l’unica che potrebbe diventarlo».
Un noto salame finisce al centro di un’indagine sanitaria. Scopri il lotto coinvolto e perché…
Vacanza rovinata? Ora potrai richiedere il rimborso totale anche dopo il rientro: ecco come funziona…
Altro che agevolazioni per i liberi professionisti: l'ultima stangata da 500 euro può ridurre potenzialmente…
Per quanto il Coccolino sia efficace, l'alloro si rivela addirittura migliore dell'ammorbidente. Una foglia ha…
Quest'offerta della Conad sta facendo le scarpe ai grandi marchi Adidas e Nike. A soli…
Il rinnovo della patente richiede ora questo foglio. Anzi, se commetti questo errore scatta la…