A Maslianico continua la mostra retrospettiva sul pittore
lariano Gianni Betta nella sala consiliare di via Regina 23, fino al 30 aprile
dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Gianni Betta, pittore di Cernobbio e anima
del circolo “Carlo Mira” della località lariana, è scomparso l’anno scorso.
Nato nel 1937 a Maslianico, Betta insegnava al centro culturale e
artistico erede della tradizione della gloriosa scuola d’arte di Rovenna.
Autodidatta, Betta ha sempre avuto passione per il mondo artistico, e ha
iniziato a dipingere all’età di 18 anni. Si è però dedicato professionalmente
alla pittura solo negli anni Settanta. La cifra distintiva dell’arte
pittorica di Gianni Betta era l’uso del colore nella rappresentazione del
paesaggio lariano. Che restituisce atmosfere placide, soffuse e sognanti,
immutabili nel tempo, quasi metafisiche (Sirio Marcianò ha parlato
in un testo critico di «pacata trascendenza»), anche se non mancano riferimenti
a precisi spunti storici come le vicende legate al Baradello e le gesta
garibaldine nel Comasco.«Mi è sempre piaciuto molto colorare – aveva dichiarato al nostro giornale
presentando i propri lavori – Anche se all’inizio è nato quasi come uno
svago, via via ha preso sempre più piede nella mia mente e nella mia vita il
gusto del dipingere. Ho trovato nella pittura un angolo veramente mio, in cui
posso liberamente essere me stesso».Un esercizio senza obblighi, quindi. Potremmo dire anche: senza padrini né
padroni. Suffragato, tra l’altro, da una formazione totalmente libera da
condizionamenti. “Il circolo era la sua passione e la sua vita, come la pittura
– ha dichiarato il presidente dell’associazione “Carlo Mira” di Cernobbio Mario
Minatta – intendiamo continuare nel segno del suo esempio, dando ancora più
spazio a tanti giovani di talento che vogliono cimentarsi nella pittura”.
Ingresso libero.
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