(ANSA) – ROMA, 1 GIU – “Cinquant’anni fa, il 1° giugno 1970, moriva Giuseppe Ungaretti, una delle voci più significative della poesia italiana del Novecento. “Poeta di trincea”, come egli stesso ricordava, Ungaretti prese parte come volontario alla Prima Guerra mondiale e di quella diretta e traumatica esperienza, del vivere e del morire sul fronte, rese una intensa e dolente testimonianza. Quei versi irruppero sulla scena letteraria con uno stile del tutto nuovo, rivoluzionario, che influenzerà profondamente l’evoluzione della poesia italiana. Distaccandosi nettamente dalla lirica tradizionale, la poesia di Ungaretti si impegnava a indagare in profondità la parola, scavandone e dilatandone i significati più intimi e assoluti, evocando suggestioni e richiami ad altre immagini, per giungere a vere e proprie folgorazioni, come nella celeberrima M’illumino d’immenso”. Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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